La Regione regola il rimborso spese per i referendum di fusione e incorporazione
Nella scorsa legislatura regionale, il numero dei Comuni lombardi è diminuito da 1544 a 1516 unità a seguito di 16 fusioni e 4 incorporazioni comunali

Con una delibera presentata oggi dall’assessore agli Enti locali, Montagna e Piccoli Comuni Massimo Sertori e approvata dalla Giunta, Regione Lombardia adotta i criteri per l’assegnazione delle spese riconosciute ai Comuni per sostenere lo svolgimento delle consultazioni referendarie.
“Con questo provvedimento – commenta l’assessore – stabiliamo le modalità per le spese rimborsabili ai Comuni interessati da referendum consultivi di fusione, incorporazione, modifica delle circoscrizioni e delle denominazioni comunali”.
FUNZIONAMENTO RIMBORSI
I rimborsi serviranno per sostenere le spese spettanti ai componenti dei seggi elettorali, ai corpi della Forza pubblica che presidieranno ogni sede di voto e infine per gli altri costi relativi a materiale necessario allo svolgimento delle votazioni.
“L’ammontare della spesa dipenderà dal numero delle richieste che perverranno. I Comuni coinvolti – specifica l’assessore agli Enti locali – saranno tenuti a contenere le spese nei limiti strettamente indispensabili”.
Il rimborso ai Comuni da parte di Regione sarà ammissibile se, indipendentemente dall’esito del referendum, il Consiglio comunale delibererà di richiedere al presidente della Giunta
regionale di dare avvio al procedimento di fusione dei comuni sempre che il referendum si sia svolto in conformità con le disposizioni di legge.
NUMERI
Nella scorsa legislatura regionale, il numero dei Comuni lombardi è diminuito da 1544 a 1516 unità a seguito di 16 fusioni e 4 incorporazioni comunali che hanno complessivamente coinvolto 48 Comuni.
A fronte delle fusioni andate a buon fine, 17 referendum consultivi che nello stesso quinquennio hanno coinvolto 57 Comuni, hanno avuto esito negativo in almeno uno dei Comuni coinvolti e non hanno dunque portato alla fusione/incorporazione.
Dall’inizio della nuova legislatura infine si sono già svolti 6 referendum che hanno complessivamente coinvolto 12 Comuni: in 3 di questi referendum l’esito e’ stato favorevole, ma il procedimento di fusione è in itinere.
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