Un cortometraggio racconta i tanti volti che disegnano l’Italia di oggi

"Benvenuto in Italia", degli studenti Matteo Monni ed Edoardo Severgnini, ha portato al Liceo Scientifico il secondo premio al concorsoRoberto Gavioli: un lungo piano sequenza racconta le tante vite diverse che fanno il mosaico chiamato Italia

gallarate generico

Il Liceo Scientifico Leonardo da Vinci di Gallarate si è aggiudicato quest’anno il premio alla regia e il secondo premio come miglior film del concorso cinematografico Roberto Gavioli, proposto dal Rotary alle scuole della Lombardia e giunto alla sua tredicesima edizione.

Alla regia troviamo Matteo Monni, studente del Liceo Scientifico, ed Edoardo Severgnini, ex studente della stessa scuola e vincitore del Premio Gavioli 2017 come miglior attore. Severgnini, che si è particolarmente adoperato affinché il Liceo Scientifico partecipasse al concorso, ha voluto ancora con sé, come compagni di avventura, Sofia Tornetta ed Alessandro Altafini, registi del corto che lo scorso anno ha regalato al giovane Edoardo il Premio di miglior attore.

Ad affiancare i ragazzi per la parte tecnica, Gabriele Lodi Pasini, regista e video maker di professione, ex studente del Liceo Scientifico e vincitore a sua volta della prima edizione del Premio Gavioli, 13 anni fa. Completava il gruppo un cast di trenta persone dai 4 agli 87 anni: amici, parenti e conoscenti chiamati a dare vita ad un progetto coraggioso ed ambizioso, persone che con semplicità e fiducia, si sono rese disponibili ad accettare la sfida.

Supporto fondamentale per i ragazzi sono stati la Dirigente scolastica, Nicoletta Danese, il Prof. Sebastiano Nicosia, primo ad accettare la proposta, ed Antonio Codecasa, promotore del Premio Gavioli presso le scuole sin dalla prima edizione. Quest’anno il tema del concorso era “Benvenuti in Italia” e ha visto la partecipazione di 23 scuole che si sono cimentate nella scrittura e poi nella realizzazione di altrettanti cortometraggi della durata massima di 7 minuti; il tema è stato declinato nei modi più vari ed eterogenei, toccando generi e stili cinematografici diversi.

[680759] Il bimbo che “disegna” l’Italia, in apertura e chiusura del corto

Il Liceo Scientifico Leonardo da Vinci ha voluto presentare un cortometraggio che mostrasse frammenti di vita quotidiana nella loro semplicità e naturalezza: non si tratta di un film nel senso classico del termine, con un inizio, uno svolgimento e una fine, con protagonisti ed antagonisti, ma di un lungo piano sequenza di oltre 4 minuti, una ripresa unica, senza stacchi di montaggio, grazie al quale la telecamera si muove all’interno di una casa, attraverso le varie stanze.
L’occhio dello spettatore viene accompagnato nei vari ambienti e qui può vedere esempi della vita quotidiana degli italiani: di stanza in stanza, di realtà in realtà, potrà accostare situazioni diverse, senza però mai dare giudizi, senza esprimere commenti, evitando pregiudizi, idealizzazioni o demonizzazioni, ma solo prendendo visione dell’unica grande realtà che è l’Italia.
La tecnica del piano sequenza, con i suoi movimenti eleganti e dinamici, vuole simboleggiare appunto come tutte le vite rappresentate, pur nella loro unicità e singolarità, sono accomunate dal loro appartenere ad un unico Paese: I’Italia.

Le realtà mostrate sono molteplici: vediamo la famiglia riunita per il pranzo, la pensionata che non riesce ad arrivare a fine mese, la coppia omosessuale, gli amici che guardano un film, il ragazzo musulmano che prega, i genitori che leggono una fiaba al figlio, il medico di famiglia, gli anziani che si ritrovano per una partita a carte e un caffè, ma vi sono anche riferimenti espliciti al problema degli infortuni sul lavoro, dei giovani che trascorrono le loro notti in discoteca o di quelli costretti a lasciare l’Italia per avere un futuro, come pure quello degli anziani soli, senza che nessuna di queste situazioni venga giudicata o criticata, ma solo “sbirciando” nella sua quotidiana semplicità.

Per sottolineare ancora di più il concetto di quotidianità fa da colonna sonora del cortometraggio una serie di notizie di telegiornali che si accavallano e si confondono fino a creare una cacofonia di suoni fastidiosi ed incomprensibili; notizie di leggi, decreti, problemi, manovre di Governo sembrano soffocare le immagini di quotidianità che scorrono sullo schermo, ma suggeriscono allo spettatore quanto la vera Italia sia fatta dalle persone comuni, dalla gente che, giorno dopo giorno, nella semplicità, vive la propria vita tra sogni,
speranze, paure e problemi.

Ed è proprio da questa riflessione che nasce l’immagine finale del cortometraggio, un’immagine che getta una luce di speranza per il futuro: il bambino che a inizio film sta guardando passivamente ed annoiato la cartina dell’Italia, alla fine, dopo aver spento la radio e zittite tutte le voci fastidiose, si mette lui stesso a disegnare l’Italia, gesto che sottolinea metaforicamente la sua volontà di non essere un mero spettatore passivo, ma un costruttore del futuro, proprio disegnando in prima persona l’Italia del futuro. Perché allora “Benvenuti in Italia”? Perché nella quotidianità e nella semplicità di ogni giorno, in un sorriso, in un gesto di attenzione che ognuno può fare ma anche ricevere, al di là di cultura, stato sociale, professione o età, senza pregiudizi o distinzioni, ciascuno può ritrovare la propria quotidianità e sentirsi a casa. Benvenuto in Italia!

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 19 Giugno 2018
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