Evade dai domiciliari per difendere la madre, arrestato
Il giovane, vent’anni, nella sua abitazione per reati legati alla droga. Un litigio con un vicino e scatta la bagarre
Per quattro mesi se ne è stato nella sua abitazione agli arresti domiciliari, misura cautelare decisa dal giudice per un procedimento penale in corso legato a reati sugli stupefacenti.
Nel frattempo ha avuto contatti col Sert, per cercare di allontanarsi da quelle brutte abitudini che ti cacciano nei guai, specialmente se hai vent’anni e perdi il lavoro perché hai a che fare con la giustizia .
Ma se in mezzo ci si mette anche un vicino di casa molesto, e che alla fine rischia di mettersi contro i tuoi genitori, può capitare di “sbroccare”, e alla fine il conto diventa salato.
È quanto successo nella serata bollente di ieri, lunedì al quartiere Bustecche, in via Cascina del Rosario, a pochi isolati dal Molina, quando le volanti della questura di Varese, nel corso di un controllo di polizia, hanno assistito ad un vero e proprio show tra vicini di casa.
Secondo la ricostruzione degli agenti oggi sentiti dal giudice durante la direttissima in tribunale a Varese, la pantera è arrivata in serata sotto l’abitazione del ragazzo per controllare che effettivamente fosse ai domiciliari.
Il punto è che che nella corte di un condominio dietro a viale Borri l’aria si era scaldata per via di rapporti tesi tra vicini di casa: due famiglie (tra cui anche quella del ragazzo) che da tempo si fronteggiano, insulti, sgarri e dispetti.
La pattuglia sale per controllare la situazione, trova il ragazzo agli arresti nella sua casa, poi scende col padre. A quel punto il vicino di casa rientra a casa e scatta il bisticcio. La polizia chiede rinforzi ad un’altra pattuglia perché nel frattempo si forma un assembramento di una ventina di persone circa.
E qui succede qualcosa: il giovane dalla finestra vede che anche la madre scende in cortile per dare man forte al marito e nota che alcuni vicini le si stavano avvicinando.
Il ragazzo non ci vede più e scende di casa anche lui passando da un’uscita secondaria del caseggiato. Naturalmente gli agenti appena lo vedono non possono fare altro che metterlo nell’auto di servizio, in arresto perché colto in flagranza di reato per evasione.
Il giudice ha oggi ascoltato le ragioni del ragazzo, ha convalidato l’arresto e lo ha rimesso in libertà per l’episodio di ieri, sebbene sia ancora ai domiciliari per il procedimento precedente, quello legato alla droga.
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