Incompatibilità del sindaco: “Le leggi sono chiare, deve scegliere”
Le osservazioni della lista "Partecipare Insieme 2.0" dopo le dichiarazioni del sindaco Dario Galli sull'incompatibilità con la carica di parlamentare
Le osservazioni della lista “Partecipare Insieme 2.0” dopo le dichiarazioni del sindaco Dario Galli sull’incompatibilità con la carica di parlamentare:
Nel Consiglio Comunale del 9 luglio u.s., abbiamo presentato una mozione per la contestazione della incompatibilità tra la carica di Sindaco e quella di Vice Ministro, rivestite entrambe dal Sig. Ing. Dario Galli.
Superfluo dire che, nell’usuale silenzio dei consiglieri di maggioranza e dell’altrettanto usuale “convergenza” con la maggioranza stessa del consigliere Plebani, la mozione è stata respinta. Non ci aspettavamo certo un risultato diverso!
Ci preme tuttavia esprimere alcune considerazioni sulla risposta data dal Sindaco.
Dalle parole del Sindaco si intuisce come sia ben cosciente di essere in condizione di incompatibilità. Ma continua a invocare gli “organi competenti” deputati a decidere, le “leggi poco chiare”, “la legge Del Rio”, il “se mi obbligherete a dimettermi”, “ l’andare a nuove elezioni”.
Innanzitutto, Sig. Sindaco, le leggi applicabili sono chiarissime!
Nello specifico, le norme che la riguardano non sono contestabili né necessitano di ulteriori interpretazioni:
“Il titolare di cariche di governo, nello svolgimento del proprio incarico, non può:
a) ricoprire cariche o uffici pubblici diversi dal mandato parlamentare, di amministratore di enti locali…………..;
e) esercitare qualsiasi tipo di impiego o lavoro pubblico;
f) esercitare qualsiasi tipo di impiego o lavoro privato.
”Gli incarichi e le funzioni indicati al comma 1 cessano dalla data del giuramento relativo agli incarichi di cui all’articolo 1 e comunque dall’effettiva assunzione della carica”,
Cosi’ recita l’art.2 della Legge 20.07.2004 n. 215!!!!!!
In secondo luogo, nessuno la “obbliga” a dimettersi: le chiediamo di scegliere! Se vuole restare, resti, ne ha certo diritto, e se vuole andare vada. Ma decida in fretta!
I cittadini di Tradate, siano essi suoi elettori o non suoi elettori, ai quali solo un anno fa Lei si è rivolto con lo slogan “LiberiAMO Tradate”, hanno il diritto di conoscere le sue intenzioni.
E ad avere un Sindaco a tempo pieno!
“Costringere” ad andare di nuovo a votare?
La prospettiva di nuove elezioni ci preoccupa seriamente. Non certo per il timore di perdere (siamo convinti democratici e rispettiamo il voto dei cittadini!). Siamo preoccupati per la possibilità che il Comune venga gestito da un Commissario, ovvero da una giunta che potrà svolgere solo attività di ordinaria amministrazione, o che i provvedimenti adottati dal Sindaco dopo il suo incarico governativo siano dichiarati illegittimi.
Il danno derivante per tutti i cittadini sarebbe davvero grave.
Proprio adesso che, come avete avuto modo di constatare voi stessi, i “conti sono in ordine”!
E se è vero che Tradate ha espresso ben 2 membri nel Governo, ci permettiamo di ricordarLe che siete nel Governo della Repubblica Italiana, con il dovere di agire per il bene comune di tutti i territori della Repubblica, non solo di quelli da cui provenite. L’Italia è ancora “unica e indivisibile”!
Apprendiamo con piacere che alla somma delle Sue cariche non corrisponde la somma delle indennità. Sinceramente non gliel’avevamo chiesto, e non ci interessa poi molto. Solo vorremmo dire che questo non è il risultato di un “bel gesto”, è un obbligo di legge!”
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