“Le jardin secret” di Marco Marcuzzi a “Interpretando suoni e luoghi”

Il pianista e compositore suonerà brani classici di Chopin, Liszt, Brahms ma anche di genere pop e temi di famose colonne sonore da lui riarrangiati

Avarie

Prosegue la  rassegna “Interpretando suoni e luoghi”.

Sabato 21 luglio, alle 21 nella chiesa SS. Giuliano e Basilissa di Duno, è in programma “Le jardin secret”, un concerto del pianista Marco Marcuzzi.

Il pianista e compositore suonerà brani classici di Chopin, Liszt, Brahms ma anche di genere pop, come la celeberrima Lady D, lanciata da Richard Clayderman, nonché temi di famose colonne sonore da lui riarrangiati, come Anonimo Veneziano, trasformandoli in fogli d’album pianistici. Suonerà anche brani di propria composizione scritti per il cinema, il teatro e la danza.

Tanta musica ma anche brevi aneddoti sulla musica, il cinema e la sua vita. «Ho iniziato la mia carriera musicale suonando nei locali quando ancora non avevo compiuto diciott’anni – racconta Marcuzzi – Allora non c’erano le basi musicali e si suonava tutto dal vivo. Se sapevi suonare, lavoravi. Se non sapevi suonare, te ne stavi a casa. Sto parlando degli anni ’80 e quell’epoca, per me, non fu soltanto una palestra musicale dove imparare a suonare di tutto, magari improvvisando, ma anche una vera e propria scuola di vita in cui riuscire ad esibirmi in pubblico e capire al volo la psicologia delle persone. Molti sacrifici, sicuramente, ma anche molte soddisfazioni e divertimento. Oggi quel mondo non c’è più ed è un vero peccato per i giovani che puntano al successo senza la mediazione dell’esperienza».

Il programma del recital è pensato per incontrare il gusto di un pubblico eterogeneo, esprimendo il valore universale della musica, al di là dei generi e delle epoche.

«Il Giardino segreto – spiega ancora il musicista – è quella parte dell’anima che ognuno di noi ha, inaccessibile agli altri e spesso anche a noi stessi, ma che la musica – la più “violenta” delle arti – è in grado di violare rendendoci del tutto indifesi quando ci coinvolge. A quel punto non è più questione di musica colta o leggera, antica o moderna. Quando anche una semplice canzonetta ti ha profanato lo scrigno dell’anima, quelle poche note assumono un valore assoluto».

L’ingresso è libero.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 18 Luglio 2018
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