Legambiente Valceresio: “Ferrovia Porto Ceresio – Milano, servizio imbarazzante”

Oggi un lunedì nero. Legambiente aveva sostenuto e festeggiato il ritorno del treno, ma la situazione, dice Milena Nasi, sta precipitando

Porto Ceresio - La nuova stazione

(foto di Luca Leone)

Oggi è ststa una giornata difficile per i viaggiatori che utilizzano il servizio ferroviario sulla tratta Porto Ceresio -Varese – Milano, e Legambiente interviene.

Gentile Direttore,

le segnalo la situazione imbarazzante nella quale si trova il servizio ferroviario che insiste sulla tratta da Varese a Porto Ceresio e viceversa, proseguendo poi fino alla stazione di Milano Porta Garibaldi.

Con tantissimi privati ed Associazioni abbiamo salutato con soddisfazione il ripristino della tratta in questione, che dopo anni di sospensione tornava a collegare questo angolo dell’alto Varesotto con il capoluogo  e la regione, utilizzando un mezzo agile e moderno che in poco più di un’ora riesce a portare lavoratori, studenti e professionisti fino al centro di Milano. Orbene, tanta soddisfazione è venuta scemando alla constatazione che, dopo un comprensibile periodo  di ‘rodaggio’ in cui si perdonano anche le defaillancès, il servizio è gradatamente peggiorato. 

Intendo che i ritardi sui 10-15 minuti sono quasi all’ordine del giorno negli orari di maggiore frequenza, segnatamente in quelli utilizzati dai pendolari; le carrozze sono state diminuite al punto che, dalle fermate dopo Varese  verso il capolinea, i passeggeri viaggiano in piedi; con sempre più frequenza alcune corse da Porta Garibaldi vengono cancellate, obbligando gli abbonati  delle ultime stazioni ( da Varese a Porto Ceresio) a trovare soluzioni alternative per raggiungere le loro destinazioni.

Oggi, in particolare, gli inglesi l’avrebbero chiamato ‘black monday’,  in italiano possiamo definirlo un ‘lunedì di m…?’ Infatti anche stamani il caos regnava sovrano sulla tratta Porto Ceresio – Milano : treni mattutini cancellati e ritardi annunciati vicini alla mezz’ora, su poco più di un’ora di viaggio.
Proteste, insulti all’indirizzo della Compagnia e, a cascata, su dirigenti, controllori, capitreno e dipendenti , giù giù fino all’ultimo scopino di banchine, che, ovviamente, non ci può fare nulla e subisce, come tutti gli utenti.

Non viene spiegato il perchè, trincerandosi dietro problemi tecnici, che vuol dire tutto e niente. Intanto le ore di lavoro perse si accumulano e i pendolari sono costretti o a cambiare stazione (Malnate o Varese, per la linea che raggiunge Milano Cadorna via Saronno) o a raggiungere il posto di lavoro con mezzi propri o di fortuna.

Cosa rispecchia questa situazione, si noti bene mai grave come in questi giorni, ma spesso aleatoria per ritardi o soppressione di convogli, come ho illustrato più su? Innanzitutto un’organizzazione dei programmi che ricorre alla soppressione come estrema ratio di un metodo scombiccherato di pianificazione del servizio, poi la nessuna considerazione e il profondo disprezzo del cliente, che paga un abbonamento anticipato e si trova a non poterne usufruire nei termini previsti. Su basi legali si tratterebbe di inadempienza contrattuale, a mio parere, cosa che sembra lasciare RFI e Trenord perfettamente indifferenti, dal momento che nessuna corsa soppressa viene supplita con autobus sostitutivi.

La ringrazio se vorrà pubblicare questo messaggio, nella speranza che un’azione determinata di utenti giustamente inferociti possa intraprendere una severa azione comune di rivalsa sui responsabili.

Milena Nasi – Legambiente Valceresio onlus

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 23 Luglio 2018
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