Rifugiati, dalle cooperative alla gestione sotto controllo del Comune? “L’ipotesi resta valida”

I nuovi arrivi in via Vittorio Veneto hanno portato il totale dei richiedenti asilo a 63. Verderio (Grande Nord) incalza e l'amministrazione conferma l'intenzione: superare il sistema delle cooperative private

Lonate Pozzolo

L’amministrazione Rosa fa i conti con i Centri di Accoglienza, ma l’ipotesi di una gestione diretta tramite l’adesione al sistema Sprar rimane valida. «Resta, è nel nostro programma elettorale» spiega il sindaco, dopo le ultime polemiche sui nuovi centri attivati a inizio estate. E dopo che Modesto Verderio  ha rilanciato l’idea dell’adesione allo Sprar, richiamando – quasi esplicitamente – l’amministrazione all’impegno preso in campagna elettorale.

La richiesta di Verderio: “Aderiamo allo Sprar per richiedenti asilo, ma basta con le cooperative”

«Se aderissimo almeno avremmo la certezza di sapere quanti sono e come sono gestiti» ha spiegato martedì Verderio, battitore libero di destra, oggi all’opposizione con Grande Nord, ma sul tema vicino alla posizione espressa da Rosa in campagna elettorale. L’attivazione dei nuovi CAS è avvenuta proprio in quella fase, tra la fine di maggio e inizio di giugno, un po’ alla fine del periodo in cui il Comune è stato retto dal commissario prefettizio, Gaetano Losa. I nuovi arrivi – ha chiarito il sindaco dopo un incontro con il Prefetto hanno portato il totale dei richiedenti asilo a Lonate a 63, vale a dire 25 in più di quelli presenti della prima metà del 2018. E tra questi sessantatré ci sono i nuovi ospiti di via Veneto, che hanno riportato in primo piano il tema.

I nuovi numeri hanno subito riaperto il dibattito: «Dopo la raccolta firme per i profughi di Via Ossola era stato affermato dal comitato e dal Prefetto che non sarebbero arrivati altri profughi sul territorio lonatese. Adesso la nuova amministrazione dice che i profughi sono in via Vittorio Veneto da fine maggio/inizio giugno: qualcosa non quadra….o forse si cerca di farla quadrare» ha scritto ad esempio Elena Carraro, sostenitrice della protesta contro i rifugiati in via Ossola, poi candidata nel centrodestra per Lonate.

Nuovi richiedenti asilo a Lonate? “Il Prefetto dice di no, anzi il numero diminuirà”

Di certo l’arrivo dei richiedenti asilo è stata un po’ una sorpresa d’agosto, come lo era stata anche ai tempi dell’amministrazione Rivolta. «Sarebbe meglio avere più comunicazione sia da parte della Prefettura che da parte dei gestori dei Centri di Accoglienza» commenta Rosa, che pure riconosce che l’attivazione dei nuovi centri (a ridosso delle elezioni) è avvenuta proprio alla fine del periodo di commissariamento del Comune. Ma l’ipotesi dello Sprar e di una gestione controllata direttamente dal Comune, rimane valida? «Per ora dovremmo rapportarci comunque con quelli esistenti» premette il sindaco. «L’ipotesi Sprar resta, è nel nostro programma elettorale. Rifletteremo sulla mozione di Verderio, vedremo se integrarla». Ovviamente si deve attendere il primo consiglio comunale, dopo la ripresa delle attività. «Per ora i centri li abbiamo e dobbiamo ragionare con questi». In questo senso va la dichiarazione dell’assessore al sociale Melissa Derisi, che ad esempio ha citato l’intenzione di attivare forme di lavoro volontario di pubblica utilità che coinvolgano i richiedenti asilo. Un’ipotesi su cui si sta lavorando con due delle tre realtà presenti a Lonate, Exodus e Versoprobo.

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 22 Agosto 2018
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