Vaccino anti pertosse già in gravidanza, primato varesino e ottimi risultati

Nei primi 3 mesi dall’introduzione di questa possibilità nei punti nascita sono state vaccinate oltre 200 donne e l’adesione all’offerta è stata superiore al 90%

vaccino

La Sette Laghi è stata la prima ASST della Lombardia ad offrire la vaccinazione anti-pertosse alle gestanti all’interno dei punti nascita.

A partire dallo scorso aprile le vaccinazioni in gravidanza vengono proposte e somministrate nei tre reparti di maternità (Del Ponte a Varese, Tradate e Cittiglio) afferenti alla Rete Integrata Materno-Infantile, diretta dal Professor Fabio Ghezzi.

In analogia con altri paesi, europei e non, che da tempo hanno attivato il programma, anche in Italia le autorità sanitarie ora raccomandano alle mamme in attesa di vaccinarsi contro la pertosse per trasmettere gli anticorpi al nascituro e proteggerlo nei primi mesi di vita: se una donna esegue il vaccino durante il terzo trimestre di gravidanza, infatti, gli anticorpi prodotti dal suo sistema immunitario passano la barriera placentare e raggiungono il feto, che risulta così protetto dal rischio di contagio per i primi sei mesi dopo la nascita, in attesa di completare il ciclo vaccinale primario previsto per il neonato e poter disporre dei propri anticorpi.

La ASST Sette Laghi ha recepito l’indicazione ad offrire il vaccino, ma anche il suggerimento di Regione Lombardia di erogare l’attività vaccinale direttamente all’interno dei punti nascita. Fin da subito infatti è sembrato chiaro che inserire questa pratica all’interno del percorso nascita, affidandola ad operatori esperti in medicina materno-fetale, anziché inviare le donne alle sedi vaccinali di zona favorisse l’adesione al vaccino.

L’attività erogata nei primi 3 mesi dall’introduzione della vaccinazione nei punti nascita dà ragione alla scelta fatta. Sono infatti state vaccinate oltre 200 donne e l’adesione all’offerta è stata superiore al 90%. In un momento in cui la diffidenza riguardo la sicurezza dei vaccini sembra prendere preoccupantemente piede nel nostro paese, non ci si aspettavano risultati cosi incoraggianti.

“Al Del Ponte abbiamo dovuto ampliare gli spazi dedicati alla vaccinazione perché le richieste sono andate oltre le previsioni iniziali” – afferma il Prof. Fabio Ghezzi -”Questo successo è sicuramente legato alla motivazione degli operatori coinvolti nel sensibilizzare le nostre pazienti su questo tema, allo sforzo di informare in modo sistematico l’utenza con materiale realizzato ad hoc, di agevolare la somministrazione programmandola in concomitanza ai controlli ostetrici. Tutto questo ha richiesto uno sforzo organizzativo non indifferente, se si pensa agli alti volumi di attività ambulatoriale che caratterizzano la nostra realtà”. Aggiunge: “Il percorso per la vaccinazione nelle gestanti è un esempio di un’ integrazione possibile e proficua tra servizi territoriali e ospedalieri, tanto auspicato per l’area materno-infantile: la partecipazione di tutti gli interlocutori coinvolti ad un tavolo di lavoro comune ha consentito di creare sinergie e collaborazioni che hanno prodotto una risposta rapida ed efficace all’indicazione contenuta nel piano di prevenzione vaccinale”.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 03 Agosto 2018
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