Accam avanti fino al 2027, Busto dà il via libera: “Pochi mesi per non fallire”

L'infinita telenovela dell'inceneritore ha vissuto una nuova puntata in consiglio comunale in vista dell'assemblea dei soci di venerdì. Antonelli: "Non saremo noi a farlo morire. Io ci credo"

consiglio comunale busto arsizio ottobre 2017

Per il sindaco Emanuele Antonelli è il momento della svolta: «Oggi mi accontento di allungare la vita del contratto di locazione di Accam fino al 2027 ma il mio sogno è continuare per altri 30 anni. Accam ce la può fare se facciamo in fretta altrimenti porteremo i libri in tribunale a chiusura di quest’anno perchè abbiamo esaurito le riserve. Per quanto riguarda la questione ambientale lo ripeto senza problemi: c’è uno studio del Cnr che dice che fa più male fumare due pacchetti di sigarette lontani dall’inceneritore che viverci vicino senza fumare».

Il sindaco di Busto Arsizio, che venerdì dovrà presentarsi in assemblea di Accam con questo provvedimento approvato per poter presentare il piano industriale, vorrebbe mettere il consiglio comunale davanti ad un bivio nell’intento di spegnere ogni opinione e distinguo sull’argomento ma, pur ottenendo il via libera (con la non partecipazione al voto del Pd e anche dei 5 Stelle, ndr), non è riuscito a fermare il profluvio di parole che il tema inceneritore sa suscitare all’interno dell’aula esagonale del consiglio comunale, da anni e senza mai arrivare ad una soluzione. Non a caso ad ogni intervento venivano ricordate le passate modifiche alla convenzione, la chiusura al 2017 rimangiata, il revamping milionario mai fatto, la fabbrica dei materiali rimasta un sogno.

La mozione di indirizzo presentata dallo stesso sindaco diceva, in buona sostanza, che il consiglio comunale esprimeva il suo orientamento favorevole a valutare un allungamento del contratto di locazione (che attualmente riporta la data del 2021, ndr) dell’area dell’inceneritore ad Accam se questo allungamento dei termini risulterà essere l’unica possibilità di riportare il bilanci in positivo per arriva ad una chiusura in bonis della società.

Il testo è parso poco chiaro (lo trovate qui) e convincente al Pd mentre nella maggioranza non sono mancati alcuni distinguo come quello di Paola Reguzzoni che ha presentato la posizione della Lega o quello di Mariangela Buttiglieri di Fratelli d’Italia che ha sottolineato i risultati economici negativi che si susseguono da anni. Per i 5 Stelle non ci sarebbe nemmeno da discutere con Luigi Genoni che ha evocato «la strategia del Ministro dell’Ambiente che punta a chiudere gli inceneritori per passare al trattamento a freddo dei rifiuti, ovvero tutto il contrario di quello che si sta decidendo qui»

Eppure Antonelli ce l’aveva messa tutta per creare un effetto entusiasmo tra i consiglieri e soprattutto tra i più riluttanti della maggioranza: «Se non allunghiamo la vita del termovalorizzatore la società non andrà in utile e i debiti poi li pagheremo tutti. Non sarà Busto a dare il colpo di grazia ad Accam anzi, per me dobbiamo dare un colpo d’ala a questa società che se non fosse per alcuni sindaci non si troverebbe in questa situazione».

Nelle repliche alle numerose osservazioni delle opposizioni i toni di Antonelli si fanno più aspri e i sindaci diventano «27 teste di c… di cui Busto un giorno potrà fare a meno, gli ex-sindaci Pd di Legnano e Gallarate i principali colpevoli delle difficoltà della società a causa delle loro giravolte in assemblea, ai 5 Stelle che continuano a chiederne la chiusura ricordo cosa hanno fatto con l’Ilva che dovevano chiudere e riconvertire».

Per Massimo Brugnone del Pd il problema «è la mancanza di chiarezza della mozione stessa che unisce le posizioni leghiste che vogliono la chusura nel 2021 e quella del sindaco che chiede di andare avanrti fino al 2027». Rincara la dose Valentina Verga che aggiunge «la difficoltà di capire sia per il poco tempo a disposizione che per la mancanza di dati sui quali ragionare visto che il piano industriale lo presenteranno solo venerdì». Anche il presidente del Consiglio Comunale Valerio Mariani ha voluto dire la sua: «Il Pd una posizione sua ce l’ha ed è molto più coraggiosa della linea presentata dal sindaco. Per me serviva una partnership più ampia come ha fatto A2a con Bergamo e Brescia per guadagnarci davvero». Per Paola Reguzzoni, che ha votato comunque a favore con tutto il suo gruppo, la posizione della Lega punta «alla chiusura nel 2021 con restituzione dei terreni bonificati».

Alla fine la mozione passa con i 16 voti favorevoli della maggioranza e di Busto Grande mentre Busto al Centro s’è astenuta. Nessuno ha osato votare contro, nemmeno gli acerrimi nemici dell’inceneritore del Movimento 5 Stelle quasi a voler lanciare un segnale di non belligeranza ai 35 dipendenti che rischiano di perdere il posto di lavoro.

Basterà questo ennesimo psicodramma da termovalorizzatore a rimettere Accam sul giusto binario per poter proseguire ad esistere? Probabilmente questa possibilità non la quoterebbero nemmeno i bookmakers più arditi.

Orlando Mastrillo
orlando.mastrillo@varesenews.it

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Pubblicato il 25 Settembre 2018
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