Cammina cammina siamo arrivati a Pavia

Quattro giorni lungo la Via Francisca scoprendo bellezze, luoghi nascosti, potenzialità, criticità dello storico cammino che confluisce nella Francigena

Via Francisca Morimondo Pavia

Spesso nei cammini gli ultimi quattro chilometri sono quelli più lunghi e più duri. Pavia non fa eccezione e per di più si aggiunge anche una discreta malinconia perché è la tappa finale della via Francisca.

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Via Francisca: l’arrivo a Pavia 4 di 23

Il cartello stradale arriva dopo oltre venti km di strada, tutta su asfalto e con pochi veri diversivi. Insomma, quella di oggi è stata una giornata impegnativa e avevamo pure due appuntamenti che ci dettavano il tempo: un incontro con il sindaco e poi il treno del ritorno per Martin e Giuseppe.

La sveglia stamattina è suonata prima, e Mela, la cagnolina di Salvatore, è venuta a farci le feste seguita da un micetto di un mese che le contenderà gli spazi della casa. Ieri sera sembrava di stare in un ostello tra vecchi amici. Una pastasciutta alle verdure e tonno, gli ospiti che hanno portato una meravigliosa torta alle amarene e tante chiacchiere intorno al teatro e alle sue evoluzioni negli anni della Comuna Baires a Milano.

La degna conclusione non poteva che essere nel tendone da circo montato di fianco alla scuola da dove prende il via lo spettacolo su Gulliver del teatro Pane e mate. Da quello spazio si passa alle aule ognuna con scenografia e azioni diverse. Il nostro stupore cresceva di passaggio in passaggio per arrivare al gran finale con una giostra speciale. Per una mezz’ora siamo tornati bambini grazie alla magia di Salvatore e del suo gruppo.

Dopo i saluti di rito, abbiamo trovato un nuovo importante amico della via Francisca, alle sette, con il sole appena sorto, siamo tornati sul sentiero. Appena usciti da Fallavecchia la palla rossa sopra i campi di riso coperti da venature di nebbia creava un’atmosfera incredibile. Tutta la gamma possibile di colori tenui e nel silenzio si sentivano solo i nostri passi e ogni tanto le rane che saltavano nel canale e le anatre che spiccavano il volo.

Siamo partiti con un passo sostenuto anche perché sapevamo che per undici km, fino a Bereguardo, non avremmo incontrato niente. Giusto un paio di cascine già al lavoro. Nel piccolo paese, noto per il suo ponte di barche sul Ticino e per un castello, la prima sosta per una colazione. Da lì un secondo stop più sostenuto a Torre d’Isola dove si trova un punto ristoro con una locanda e un parco davanti all’oratorio.
Da quel momento alla meta mancavano ancora otto km. Alle porte di Pavia abbiamo deviato percorrendo così il sentiero che corre sulla riva del Ticino. La vista dello storico ponte diverso ha fatto scattare il terzo selfie della giornata dopo quello fatto per gioco sotto il cartello di Sanvarese e quello di Pavia.

L’incontro con il sindaco Massimo Depaoli è stato interessante e con uno spirito davvero del viandante. Abbiamo fatto una chiacchierata di fronte a una piccola tavola imbastita con tanto buon cibo in un bar di fronte al municipio. Pavia è un nodo importante per i cammini. Da qui passa la Francigena, termina il cammino di Sant’Agostino e la Francisca, inizia quello degli Abati, giusto per ricordare i più noti.

“Sono contento siate venuti a trovarmi – ha esordito il sindaco – La città inizia a recepire lo sviluppo di questa attività anche perché vediamo passare tanti pellegrini. Ci stiamo impegnando per migliorare la nostra ospitalità e la promozione dei cammini”. Da parte nostra ci tenevamo a raccontare l’impegno che ci vedrà protagonisti grazie al bando regionale. Questi giorni, oltre a vedere con i nostri occhi le potenzialità e i problemi, abbiamo incontrato due sindaci, un collaboratore dell’assessore che ha condiviso una tappa con noi, oltre a diverse persone interessate al progetto. In questi anni, grazie all’impegno di Ferruccio della regione e di Donatella in Provincia, dei loro collaboratori e di tantissimi amministratori, è stato fatto un gran lavoro per la via Francisca. Ora esiste una possibilità concreta di far decollare il progetto.

Avremo bisogno di trovare le accoglienze povere e fare convenzioni con tutte le altre. Dovremo sviluppare una comunicazione attenta ai territori, ma soprattutto che guardi a nord per far arrivare svizzeri e tedeschi oltre ad altre nazionalità. Il cammino è un’attività impegnativa, ma ha tante sfumature che migliorano la vita a chi lo pratica. Di tutto questo continueremo a parlare prossimamente. Intanto vi consigliamo di venire il 28 ad un incontro all’interno di Nature urbane dov’è parleremo di cammino e della Francisca e poi da domani vi racconteremo anche qualche tappa della Francigena da Pavia verso sud.

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Pubblicato il 20 Settembre 2018
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