C’è un contenzioso sulle opere per la riapertura della piscina di Moriggia
Non c'è ancora la richiesta di agibilità, ma il gestore Amsc prevede comunque di riaprire per fine mese. Ancora allo studio il nodo dei posti di lavoro. Il sindaco: "Chiedo scusa per la vergogna a cui assistiamo"
Non c’è pace per la piscina della Moriggia. Sembrava ormai vicina la riapertura (dopo i “lavori-tampone”), ma nel frattempo salta fuori un nuovo contenzioso sulla corretta realizzazione delle opere. E si scopre che non c’è nessuna proposta di project financing per il rinnovo della struttura.
La doccia fredda è arrivata in consiglio comunale, nella risposta alla lunga interrogazione presentata dal Pd. Uno scenario che ha provocato anche un mezzo sfogo del sindaco Andrea Cassani: «Siamo esterrefatti per quanto sta succedendo in quell’azienda. Chiedo scusa per la vergogna a cui stiamo assistendo in Amsc».
I primi lavori d’ispezione, con le vasche svuotate, a fine marzoL’assessore competente, Moreno Carù, ha risposto alle domande del Pd riportando nel dettaglio i diversi elementi trasmessi da Amsc. L’aspetto già problematico è l’emergere della necessità di «verifiche» sulle opere realizzate nel corso dell’estate e le inevitabili «contestazioni all’esecutore». Ora: la stagione dei corsi di nuoto e del nuoto libero in piscina coperta è ormai aperta. Ce la si farà a recuperare? È chiaro che queste ultime novità potrebbero pesare. Ma per ora Carù – richiamando la risposta di Amsc – si è limitato a dire che «non è stata ancora fatta la richiesta di agibilità», stante la situazione, né tanto meno è stata presentata la richiesta di certificazione antincendio.
Ma la riapertura, dunque? «Rimane valida la data di fine ottobre», quella già comunicata nelle settimane passate dall’azienda.
Al di là della questione delle strutture della piscina, la previsione di riapertura già nel cuore dell’autunno era stata indicata da Amsc per l’altra questione che si è aperta, vale a dire quella dell’inquadramento del personale. Carù ha confermato che il problema è legato al Decreto Dignità approvato ad agosto dal governo: «Amsc non può ricontrattualizzare, sono in corso approfondimenti sulle forme contrattuali applicabili. Effettivamente il Decreto Dignità ha creato diversi problemi, è un dato di fatto: Amsc ha sempre gestito il personale con contratti di somministrazione, a cui ora viene posto un doppio limite, la durata massima di 12 mesi e il 30% del totale del personale». E dunque? «Si sta valutando di derogare al 30%, perché pare ci siano deroghe possibili».
Altra doccia fredda è venuta poi dal percorso di più ampio rinnovo della piscina, che – nelle intenzioni della amministrazione – doveva passare da un project financing, una partnership pubblico-privato: «Sappiamo che c’era la proposta del 2 luglio, che però non soddisfa le esigenze di Amsc e della comunità», ha sintetizzato Carù, anche perché chiedeva una consistente partecipazione economica di Amsc all’intervento (mentre l’obbiettivo è appunto di far sì che sia il privato a farsi carico dell’investimento). «Al di là di questa, non sono arrivate altre proposte». Dunque, al di là dell’intervento-tampone, un rinnovo della piscina non è oggi possibile
«Sono preoccupatissimo, viene riconosciuta la non conformità delle opere e che c’è un contenzioso in atto» ha commentato il capogruppo del Pd Giovanni Pignataro, che ha parlato di «un disastro gestionale».
C’è stato un attimo di polemica tra maggioranza e opposizione, ma in realtà anche lo stesso sindaco Cassani ha fatto un commento duro sulla situazione della Moriggia e di Amsc: «Siamo esterrefatti in quanto sta succedendo in quell’azienda. Chiedo scusa per la vergogna a cui stiamo assistendo in Amsc». E ha concluso con durezza: «È un’azienda talmente sputtanata anche mediaticamente che è difficile trovare qualcuno che investa».
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