Crisi Cisl dei Laghi: “il reggente dovrà fare molta pulizia”

Il consiglio generale ha votato all'unanimità la reggenza. Il candidato dovrà essere una figura autorevole e terza rispetto al conflitto in atto. Una persona di polso, non ricattabile politicamente, svincolata e libera da quelle logiche di potere che hanno scatenato la "guerra delle carriere"

cisl dei laghi

«Il reggente dovrà fare molta pulizia». È un’espressione forte quella usata dal sindacalista della Cisl dei Laghi, che per ovvi motivi vuole rimanere anonimo. Dopo il siluramento del segretario Adria Bartolich, per l’organizzazione sindacale si prospettano tempi difficili. Il consiglio generale ha deliberato all’unanimità la reggenza, figura prevista dallo statuto, che durerà fino a quando il territorio non riuscirà a esprimere un candidato sostenuto da una solida maggioranza. (nella foto l’ultima segreteria,Adria Bartolich è la seconda da destra)

Nessuno si sbilancia sui nomi anche se con un certa insistenza si parla di un segretario regionale che dovrebbe essere affiancato da un reggente vicario. L’unica cosa certa è che dovrà essere una figura autorevole e terza rispetto al conflitto in atto. Una persona di polso, non ricattabile politicamente, svincolata e libera da quelle logiche di potere che hanno scatenato la “guerra delle carriere” sul territorio di Como. Il reggente dovrà vedersela con quella parte dell’apparato che ha mal digerito la fusione, dovrà azzerare quel desiderio di rivalsa che agita il sonno di una parte dei dirigenti comaschi, ma soprattutto dovrà cercare di riportare ad unità due realtà completamente diverse.

Altre alternative non ce ne sono. Pensare a un divorzio tra Como e Varese sarebbe a questo punto una pura follia. Il livello di fusione delle categorie è così avanzato che il danno alla macchina organizzativa, agli operatori e alla gestione in generale sarebbe enorme. Non bisogna infatti dimenticare che la Cisl dei Laghi  per importanza e numeri è il quarto territorio d’Italia.

La resa dei conti che ha costretto Adria Bartolich  a dare le dimissioni ha creato non pochi problemi anche agli equilibri del sindacato confederale provinciale perché si stavano realizzando una serie di  progetti con le segreterie di Cgil e Uil. Prima l’addio di Carmela Tascone, andata in pensione, poi l’arrivo di Gerardo Larghi, che non aveva tra le priorità il lavoro unitario, ora le dimissioni forzate della Bartolich hanno creato un clima di incertezza generale. «Riconosco ad Adria  professionalità e serietà – dice Antonio Massafra, segretario della Uil – Nel periodo in cui ha guidato la Cisl dei Laghi abbiamo messo in cantiere iniziative importanti, tra le quali una con il sindacato europeo. Ora siamo in attesa di un nuovo interlocutore, ma non ci sono né nomi né tempi certi».

«Sono molto dispiaciuto e sorpreso per quanto successo ad Adria – aggiunge Umberto Colombo, segretario provinciale della Cgil – Con lei avevamo ricominciato un percorso unitario che ha sempre contraddistinto il sindacato varesino, anche nei momenti in cui la dialettica a livello nazionale esprimeva profonde differenze. Credo che il territorio abbia la necessità di ritrovare un’unità sindacale e un confronto franco e sereno».

Michele Mancino
michele.mancino@varesenews.it

Il lettore merita rispetto. Ecco perché racconto i fatti usando un linguaggio democratico, non mi innamoro delle parole, studio tanto e chiedo scusa quando sbaglio.

Pubblicato il 14 Settembre 2018
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