Daria Bignardi dà il via al festival letterario al femminile

Ci saranno nomi di primo piano della letteratura nazionale ma anche ospiti internazionali, come il premio pulitzer Jhumpa Lahiri. Appuntamento al Castello e in biblioteca

daria bignardi

Comincia oggi, venerdì 28 settembre, con Daria Bignardi e si concluderà domenica con Michela Murgia il festival letterario “SI Scrittrici Insieme” creato per offrire un palco alla creatività e all’intelligenza delle donne, a Somma Lombardo.

Nomi di primo piano della letteratura nazionale ma anche ospiti internazionali, come il premio pulitzer Jhumpa Lahiri. Saranno tante le autrici che si presenteranno al festival che avrà luogo nel cortile d’onore del Castello Visconti di San Vito e alla biblioteca comunale di via Marconi.

L’inaugurazione al castello è prevista per le 17 di venerdì con diversi incontri, il clou della serata è previsto per le 19 con Daria Bignardi che presenta il suo ultimo romanzo in un dialogo con Helena Janeczek.

Ecco il programma della prima giornata di venerdì 28 settembre

Ore 17.00 – Inaugurazione dell’8° edizione di SI – Scrittrici Insieme con i saluti del comune di Somma Lombardo
Verrà presentata la mostra fotografica “Frammenti” di Chiara Ciccocioppo: sarà esposta in biblioteca per tutta la durata del festival. “Frammenti” invita a ripercorrere un mosaico di relazioni colte nei dettagli del paesaggio che trasmettono un senso di stabilità e di quiete in chi osserva quelle immagini.
Chiara Ciccocioppo sarà presente per immortalare i momenti più importanti di tutto il festival.

Ore 17.15 – La bellezza del segno. Elogio della scrittura a mano. (Laterza)
Francesca Biasetton, presidente dell’Associazione Calligrafica Italiana, dialoga con la nostra Silvana Baldini e racconta la bellezza e l’attualità dello scrivere a mano.
«La nostra scrittura dice molto di noi. Come il nostro volto e la nostra voce, è unica e ci assomiglia. Quando scriviamo a mano il tempo rallenta, diventa nostro, ci distacchiamo dall’assillante urgenza quotidiana, stiamo con noi stessi.» Un libro sulla pratica, sui significati della scrittura a mano e della calligrafia, scritto da una delle più stimate calligrafe italiane.
«Quando vi dedicate alla scrittura cercate di essere consapevoli dello spazio che vi circonda, osservate il luogo in cui vi trovate e il foglio di carta davanti a voi. Tutto questo spazio, dentro e intorno a voi, non è vuoto, ma semplicemente in attesa. Lasciate che le emozioni si diffondano lungo il braccio fino ad arrivare al cuore. Il pennino, la mano, il braccio e il cuore diventeranno una cosa sola.» Così il calligrafo Ewan Clayton spiega come può esserci una simbiosi tra i moti del corpo e del pensiero. La scrittura a mano rappresenta una forma di autoeducazione del pensiero, lascia spazio al tempo dell’immaginazione, dell’apprendimento, della progettazione. In particolare, fare calligrafia significa superare le consuetudini: le lettere, simili ma non identiche, vengono tracciate secondo regole precise, o sapientemente deformate. All’inizio risulterà difficile, ma l’arte della calligrafia ci impone di scegliere di rallentare, e di osservare.

Ore 18 – Cucine abitabili (MR editori) e Il mondo come un clamoroso errore (ed. Pietre Vive)
Un itinerario tra paesaggi, donne, inquietudini nella poesia di Paolo Polvani. Reading a tre voci condotto da Sonia Grandis, Silvana Baldini e l’autore.
Cucine Abitabili
Una cucina può definirsi abitabile se raggiunge le dimensioni standard di 9 mq. Ma un sistema di misura più efficace si basa sulla qualità degli scambi affettivi e sulle parole che vi circolano. Nei versi di questo piccolo libro abitano gli affetti, gli interessi, le passioni che rendono vivo e pulsante uno spazio abitativo. Nella seconda sezione il panorama si allarga e ricomprende una rassegna di paesaggi definiti commestibili perché nutrono la fame di chi vi si riconosce elemento costitutivo, parte del tutto.
Il mondo come un clamoroso errore
Una raccolta di poesie che mette insieme una serie di ritratti e di piccole storie sul destino di alcuni personaggi marginali. Nel loro drammatico o ironico arrabattarsi, sempre descritto con penna lieve, carezzevole, animata da commossa partecipazione, i protagonisti di questi versi descrivono un mondo brulicante di vita e un destino che per quanto già scritto non si arrende alla parola fine.

Ore 19 – Storia della mia ansia (Mondadori)
Daria Bignardi presenta il suo ultimo romanzo con Helena Janeczek
«Un pomeriggio di tre anni fa, mentre stavo sul divano a leggere, un’idea mi ha trapassata come un raggio dall’astronave dei marziani. Vorrei raccontare così l’ispirazione di questo romanzo, ma penso fosse un’idea che avevo da tutta la vita. “Sappiamo già tutto di noi, fin da bambini, anche se facciamo finta di niente” dice Lea, la protagonista della storia. Ho immaginato una donna che capisce di non doversi più vergognare del suo lato buio, l’ansia. Lea odia l’ansia perché sua madre ne era devastata, ma crescendo si rende conto di non poter sfuggire allo stesso destino: è preda di pensieri ossessivi su tutto quello che non va nella sua vita, che, a dire il vero, funzionerebbe abbastanza. Ha tre figli, un lavoro stimolante e Shlomo, il marito israeliano di cui è innamorata. Ma la loro relazione è conflittuale, infelice. “Shlomo sostiene che innamorarci sia stata una disgrazia. Credo di soffrire più di lui per quest’amore disgraziato, ma Shlomo non parla delle sue sofferenze. Shlomo non parla di sentimenti, sesso, salute. La sua freddezza mi fa male in un punto preciso del corpo.” Perché certe persone si innamorano proprio di chi le fa soffrire? E fino a che punto il corpo può sopportare l’infelicità in amore? Nella vita di Lea improvvisamente irrompono una malattia e nuovi incontri, che lei accoglie con curiosità, quasi con allegria: nessuno è più di buon umore di un ansioso, di un depresso o di uno scrittore, quando gli succede qualcosa di grosso.»

GUARDA IL PROGRAMMA DEI TRE GIORNI

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 28 Settembre 2018
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