Galli, dieci giorni per lasciare la carica di sindaco

Il consiglio comunale recepisce le osservazioni della Giunta per le elezioni della Camera. Il sindaco ha fatto capire che sceglierà Roma

Dario Galli

Avviata la procedura: il sindaco Dario Galli ha 10 giorni per decidere se rimanere sindaco di Tradate o parlamentare della Lega Nord (e quindi sottosegretario). Ma il primo cittadino, al termine di un intervento, ha fatto chiaramente capire di prepararsi alle elezioni tra otto mesi. È accaduto durante il consiglio comunale, nella seduta di lunedì 24 settembre, che ha preso atto della comunicazione della Giunta delle elezioni della camera, la quale ha sancito l’incompatibilità tra le due cariche.

Non sono mancate le scintille durante la discussione, con la minoranza che ha sottolineato più volte quanto accaduto. Alice Bernardoni (Parito Democratico): «Non possiamo che accogliere con favore che venga rispettata la normativa, ma siamo preoccupati per quello che sarà il proseguo del consiglio comunale e della città. Lo abbiamo detto tante volte: non ci sembra corretto un doppio incarico a Roma e a Tradate, ci stupisce che siamo arrivati fino a questo punto per vedere l’epilogo di questa storia».

A questo si è aggiunto anche il gruppo Partecipare Insieme 2.0, con il neo-consigliere Ermanna Ferrario, che ha presentato una formale richiesta al segretario comunale: «Chiediamo di appurare eventuale conflitto di interessi degli atti assunti da Dario Galli dalla sua nomina di sottosegretario a ministero dello sviluppo economico». Il gruppo partecipare Insieme non fa rifermento solo alla nomina di parlamentare ma, rifacendosi alla normativa vigente, ha sollevato la questione dovuta «alla legittimità degli atti comunali assunti in seguito agli incarichi ministeriali».

Non si è fatta attendere la risposta del sindaco Dario Galli: «Abbiamo seguito quello che era la procedura, non abbiamo fatto nulla che non fosse previsto dalla legge. Non abbiamo fatto azioni di disturbo per allungare in maniera irregolare i tempi». E ancora: «Ricordo che la differenza non la fa la presenza di un sindaco, ma la fanno le scelte. In questi 15 mesi di cose ne sono state fatte da questa amministrazione, composta da una giunta di persone che hanno esperienza e competenza. Il tutto con una struttura comunale ridotta all’osso. Se vogliamo entrare nel merito oggi è ancora attivo il decreto dei 20mila e la sciagurata legge Delrio che ferma a 15mila con una serie di scelte discutibili. Ma rispetteremo quanto deciso dalla Giunta delle elezioni».

Sulla richiesta presentata dal consigliere Ferrario, Galli ha evidenziato che «In un momento di trasformazione come questo, credo che la città abbia interessi a portare le proprie istanze all’interno del governo grazie a delle persone che la rappresentano. Il fatto che la città di Tradate possa esprimere delle persone che portano l’esperienza del territorio, sarebbe un valore aggiunto. Sulle vostre accuse di aver fatto i miei interessi, vi chiedo quali siano questi interessi».

Galli ha specificato di non aver necessità di fare ancora carriera politica: «Sono stato già sindaco per nove anni, presidente della Provincia, parlamentare per diverse legislature, non avevo certo bisogno di nuovi incarichi. Non ho chiesto io di fare il sindaco, mi è stato detto di farlo, come mi è stato chiesto di diventare parlamentare, e anche di far parte dei 180 della squadra di Governo. Questo mi rende orgoglioso, di fare qualcosa per il partito, per la città di Tradate e per il paese. Se volete un consiglio, cominciare a muovervi per le elezioni tra otto mesi, perché a noi piace vincere, ma stravincere non ci fa poi così piacere».

Manuel Sgarella
manuel.sgarella@varesenews.it

 

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Pubblicato il 24 Settembre 2018
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