Zanzi: “Ciclabile solo primo passo: ora il tetto dei 30 all’ora nella zona”

L’assessore alla sicurezza Daniele Zanzi difende la scelta dell’amministrazione nel far passare la ciclabile stazioni - lago da via XXV Aprile. E annuncia nuovi provvedimenti

vicesindaco varese daniele zanzi

La ciclabile nella centralissima via XXV Aprile non è un’errore di valutazione, ma una precisa scelta in favore della sicurezza degli studenti: l’assessore alla sicurezza del comune, e vicesindaco, Daniele Zanzi non ha mezzi termini per difendere la scelta dell’amministrazione nel far passare la ciclabile stazioni – lago proprio da li.

Nello spiegare la necessità l’assessore rincara la dose e annuncia: «Metteremo il tetto dei 30 all’ora nella zona delle scuole: avevo già preannunciato uno studio su alcune zone critiche come scuole, supermercati, parrocchie. Questo studio è stato fatto e, visto quello che abbiamo osservato, la zona di via XXV aprile sarà una delle prime a avere il limite dei 30 chilometri all’ora per le auto».

Da varesino che frequenta assiduamente la città, l’assessore Zanzi ricorda: «All’ora delle all’uscita delle scuole c’è la coda fino alla “Caffettiera” (Il notissimo e storico bar di viale Sanvito, che ora ha un nuovo nome, ndr) . In quei momenti si tollerano, o meglio vorrebbero che noi tollerassimo, i posteggi in seconda e terza fila. Genitori che arrivano mezz’ora prima, e in quella posizione si mettono a leggere il giornale in attesa del figlio, senza pensare minimamente al traffico che generano. Io mi dico: ma vogliamo veramente tutto questo?»

Per questo, l’assessore annuncia ancora: «I vigili saranno raddoppiati nella zona delle scuole: da due diventeranno quattro, cosi da aiutare i cittadini ad adeguarsi alla nuova viabilità e aiutare l’eliminazione del traffico. Perchè dobbiamo ricordarcelo: quel comparto era un casino, non un paradiso, prima della ciclabile. Varese, con una buona dose di provincialismo, ora grida su questa decisione. Ma non si può evitare un progetto che pensa al futuro della città per qualche problema personale. Volere perpetuare la sosta in zona vietata per bere il caffè o comprare il pane, è egoismo».

Per questo: «Difendo totalmente l’operato di Civati – spiega Zanzi – trovo che sia una idea da incoraggiare. La strada intrapresa è quella giusta, e dietro queste scelte ci sono altri vantaggi, che pian piano emergeranno. Il maggior traffico pedonale aumenterà la bellezza della zona, non la diminuirà».

Quella della ciclabile «E’ una scelta di campo, una filosofia. Dovremmo essere tutti contenti che Varese per la prima volta pensi a una mobilità diversa nell’asse principale della città. La tendenza generale nel mondo è verso la diminuzione delle auto, quindi è una scelta ragionevole. bisogna fare in modo che la mobilità cambi a Varese in questo senso».

Del resto, «Questo progetto della pista ciclabile fu lanciato e sostenuto dalla giunta Fontana, e i cordoli di contenimento sono messi perché Regione Lombardia IMPONE che ci siano cordoli di sicurezza su una ciclabile (Come ha spiegato anche l’assessore Civati in un video su facebook, ndr). perché sennò non concedono nemmeno i finanziamenti. Capisco che ci sia smarrimento per una novità cosi importante: ma dopo 20 anni di immobilismo e nessun progetto per la città, qui si sta facendo davvero qualcosa per cambiarla. E gli insulti di bassa lega che stiamo ricevendo in questi giorni sono ingiusti e segno di un brutto imbarbarimento del clima».

Stefania Radman
stefania.radman@varesenews.it

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Pubblicato il 11 Settembre 2018
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Commenti

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  1. alberto_pedroli
    Scritto da alberto_pedroli

    per favore spiegatemi cosa accadrà nelle rotonde dove le bici devono tagliare la strada alle auto. Chi ha la precedenza? Le bici? Allora le auto devono rallentare e fermarsi in mezzo alla rotonda?

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