Africa e la sua realtà, un mese di incontri in biblioteca

Prenderanno il via nel fine settimana con una serie di appuntamenti, proiezioni e mostre la rassegna dedicata al racconto delle realtà africane e i temi dell'accoglienza. Dal 3 novembre

Generico 2018

Rassegna di immagini, racconti e testimonianze africane a Laveno Mombello. Prenderanno il via nel fine settimana una serie di appuntamenti, proiezioni e mostre dedicati a raccontare le realtà africana attuale e i temi dell’accoglienza. Gli incontri sono organizzati dalla biblioteca biblioteca comunale “Antonia Pozzi”,  in collaborazione con Agrisol Servizi.

Gli eventi si terranno per tutto il mese di novembre e avranno inizio con l’inaugurazione, sabato 3 novembre, di due mostre nell’atrio della se settecentesca villa Frua: fino al 10 novembre sarà possibile vedere “Dietro ogni sguardo un universo”, esposizione di quilt (ovvero trapunte) a tema, opera di donne italiane e africane, insieme ad abiti creati da Alosa Osei Boatemaa. Dal 15 novembre sarà invece possibile vedere un’altra mostra dal titolo “Afriche. Immagine e voci”,  importante mostra fotografica curata da Marco Aime e prodotta dalla Fondazione Palazzo Ducale di Genova

GLI INCONTRI

Gli incontri si terranno tutti i giovedì (alle ore 18) e tutti i sabato (alle ore 10.30) di novembre con importanti personalità che, da diversi punti di vista, analizzeranno aspetti della realtà africana attuale. Tutti gli incontri saranno presentati da Sarcel Mgbabie.

Ecco il calendario completo:

Sabato 3 novembre / inaugurazione
Scenario macroeconomico sull’Africa a cura di Gianfranco Fabi dal titolo “L’africa è il nostro futuro”. Gianfranco Fabi è nato nel 1948 a Cittadella (Padova). Laureato nel ’72 in Scienze politiche ed economiche all’Università degli studi di Milano. dal ’72 al ’79 ha esordito come giornalista al “Giornale del popolo” di Lugano. Nel 1979 è entrato al Sole 24 Ore come redattore al settore finanza e poi ha ricoperto vari incarichi tra cui la responsabilità dei settori “Commenti” ed “Economia italiana”, vicedirettore del settimanale “Mondo Economico” dall’87 al ’90. Dal 1991 vicedirettore del Sole 24 Ore e dal 2001 al luglio 2009 vicedirettore vicario. Da ottobre 2008 a luglio 2010 direttore di Radio 24. ora giornalista indipendente. Collabora con il Sole 24 Ore e Radio 24. insegna “Tecniche e scenari dell’informazione economica” all’Università C.Cattaneo di Castellanza.

Giovedì 8 novembre
Sarà Valerio Raffaele, geografo e insegnante, a tenere una vera e propria lezione sul tema “Da Dakar a Asmara. L’africa che si muove”. Subito dopo, è programmata la proiezione del documentario di Martina De Polo Shuluq/Vento di mezzogiorno.

Valerio Raffaele, è presidente della sezione di Varese dell’Associazione Italiana Insegnanti di Geografia per la quale organizza corsi di formazione per docenti di scuole di ogni ordine e grado. È stato cultore della materia presso l’Università del Piemonte Orientale, ha collaborato con quotidiani (La Prealpina), scritto per riviste specializzate (Piemonte Parchi, Ambiente Società Territorio Geografia nelle scuole) ed ha al suo attivo diverse pubblicazioni di carattere divulgativo e scientifico. Appassionato viaggiatore, nel 2018, dopo diversi viaggi in Ucraina, ha pubblicato l’ebook “Le mani sull’Ucraina. Viaggio in un paese in guerra”, Rivista Etnie Edizioni.

Martina De Polo ha una laurea magistrale in Cinema, televisione e produzione multimediale. Da qualche anno lavora nell’ambito della produzione video indipendente. Ha realizzato Shuluq nel 2018, vincitore del premio come miglior documentario al Festival del cinema di Spello e del premio Best Feature Doc al Prisma Awards di Roma. Ha lavorato per sei anni presso L’immagine ritrovata come digital restoration artist e responsabile per il suo settore di numerosi progetti. Negli ultimi anni si è specializzata nella post-produzione video (montaggio, effetti speciali, compositing, restauro digitale). E’ appassionata da sempre ai temi sociali, al cinema, al giornalismo d’inchiesta.

Shuluq è il nome arabo del vento scirocco che attraversa il deserto del Sahara e il Mediterraneo arrivando fino alle coste dell’Europa. Metafora del viaggio di Aziz e di molti giovani migranti africani che rischiano la vita per cercare un futuro migliore in Europa. Nel 2012 Aziz scappa dalla Costa d’Avorio: le milizie armate del presidente neoeletto lo stanno cercando per il suo impegno politico. Viene catturato, picchiato e torturato. Riesce a fuggire e inizia un viaggio disperato che lo conduce sulle coste italiane passando per il Mali islamista, per la violenza del caos libico per poi scontrarsi con la disorganizzazione dell’accoglienza europea dopo cinque anni dalla partenza. Ora vive a Sarcelles, banlieue a nord di Parigi. Teslime, Diabate, Habidoullah e Kelvin sono ragazzi africani ospiti dei centri d’accoglienza di Ragusa gestiti dalla Cooperativa Filotea; condividono con Aziz molte esperienze vissute nel lungo viaggio per raggiungere l’Europa. Ogni capitolo del film è una tappa della loro traversata con approfondimenti della reporter Nancy Porsia che racconta il contesto libico, del giornalista Giampaolo Musumeci che spiega i meccanismi alla base della tratta di esseri umani, dell’avvocato Fulvio Vassallo Paleologo che sottolinea le discrepanze tra i diritti umani fondamentali e le politiche d’accoglienza degli ultimi anni. Le ambientazioni di Shuluq sono il campo rifugiati di Calais, di Idomeni in Grecia, le prigioni libiche, il Mar Mediterraneo, i centri d’accoglienza della Sicilia e la metropoli di Parigi dove Aziz cerca di realizzarsi.

Sabato 10 novembre
Agrisol Servizi terrà una conferenza sul tema “Una buona accoglienza è possibile”, con testimonianze, esperienze e riflessioni dai protagonisti.

Agrisol Servizi fa parte delle iniziative di Caritas Diocesana di Como sul territorio dell’alta provincia di Varese ed è impegnata in attività “riguardo alle fragilità e alle situazioni di marginalità presenti sul territorio, in accordo con le amministrazioni locali, le parrocchie e le associazioni di zona” (per approfondimenti cfr il loro sito www.agrisolservizi.it ).

Giovedì 15 novembre
Inaugurazione dell’importante mostra fotografica di immagini sui proverbi africani curata da Marco Aime per la Fondazione Palazzo Ducale di Genova: “Afriche, immagini e voci”, Marco Giovannelli, direttore di Varesenews, introdurrà la serata.

Marco Aime insegna antropologia culturale presso l’Università di Genova. La passione per l’antropologia nasce dai primi viaggi extraeuropei compiuti negli anni ’80. Il primo, un trekking tra le montagne dell’Hindukush e del Karakorum (Pakistan) nel 1983 e successivamente, nel 1984, in Mali, viaggio a cui deve la passione per l’Africa e in particolare per il Sahel e le regioni desertiche. Ha collaborato con testate come La Stampa, Airone, Atlante, Gulliver ecc. Ha condotto ricerche in Africa Occidentale (Benin, Mali) e sulle Alpi e ha compiuto numerosi viaggi in paesi come Algeria, Libia, Tunisia, Marocco, Mauritania, Senegal, Mali, Burkina Faso, Benin, Togo, Ghana, Etiopia, Tanzania, Congo, Botswana, Namibia, Sudafrica, Yemen, India, Nepal, Myanmar, Thailandia, Ecuador. Ha partecipato più volte al Festival della Mente di Sarzana e al Festivaletteratura di Mantova ed è consulente scientifico del festival Pistoia Dialoghi sull’uomo. Ha vinto il Premio Chatwin e il Premio Albatros con il libro di racconti “Taxi Brousse”. Tiene la rubrica fissa “Io non sono razzista ma…” sul mensile “Nigrizia”.

Marco Giovannelli, viterbese di origine, vive a Varese da 30 anni. Laureato in Scienze politiche all’Università di Milano e in Scienze delle comunicazioni all’Università della Tuscia. Giornalista professionista, ha fondato e dirige VareseNews, quotidiano online della provincia di Varese, nato nel 1997. Con VareseNews ha progettato e seguito lo start up di alcuni progetti editoriali quali BergamoNews, AlessandriaNews, LombardiaNeaws. Insegna giornalismo all’Università dell’Insubria e al Master di giornalismo dello Iulm.

Sabato 17 novembre
Dal Museo africano di Varese arriverà a Laveno Mombello il documentario “I pozzi cantanti”, girato nel 2009 dai fratelli Castiglioni. Il filmato sarà presentato da Marco Castiglioni, direttore del Museo.

Angelo e Alfredo Castiglioni sono due gemelli che hanno svolto ricerche in campo archeologico, antropologico ed etnologico. Laureati in Economia e commercio all’Università cattolica del Sacro cuore, hanno effettuato numerose missioni, soprattutto in Africa, realizzando accurate documentazioni cine-fotografiche.
I risultati delle loro ricerche compiute nel Sahara libico sud occidentale sui graffiti preistorici della Valle del Bergiug, risalenti a 10/12.000 anni fa, sono stati esposti nell’ambito del XXVI Festival di Spoleto. Nel 1989 hanno ritrovato l’antica città mineraria di Berenice Panchrysos, giudicata una delle grandi scoperte dell’archeologia. Con il materiale raccolto in oltre 50 anni di ricerche e donato al Comune di Varese è stato aperto il Museo Castiglioni, nella dépendance di Villa Toeplitz.

Le immagini del documentario I POZZI CANTANTI sono le straordinarie pagine di una storia umana scomparsa per sempre. Nell’Etiopia meridionale, nella terra dei pastori Borana, ci sono pozzi che sprofondano fino a 30 metri nel sottosuolo. Fino a pochi anni fa, uomini e donne scendevano all’alba, nel buio dello scavo, per raggiungere la falda acquifera. Diciotto/venti persone, posizionate le une sulle altre su legni scivolosi di muffa, portavano in superficie l’acqua necessaria agli uomini e agli animali. Un canto scandiva il lavoro. Sei litri ogni tre secondi per ogni uomo. Cori antichi uscivano dalla terra e si udivano da lontano… “pozzi cantanti” arrivati fino a noi da innumerevoli generazioni di pastori.

Giovedì 22 novembre
La giornalista Anna Pozzi incontrerà il pubblico con il suo reportage “Donne resistenti”: nonostante sofferenze e violenze, la società civile congolese continua a promuovere iniziative di resistenza attiva. Specialmente a Bukavu, dove ci sono figure di grande coraggio come Mathilde Muindo, per molto tempo direttrice del centro “Olame” di Bukavu, luogo di accoglienza, protezione e sostegno alle donne di quella terra.

Anna Pozzi, giornalista di “Mondo&Missione” e scrittrice, dal 2007 segue un progetto dedicato alla tratta di donne nigeriane per lo sfruttamento sessuale, denominato “Mai più schiave”. Ha pubblicato “Made in Africa. Storie di un continente che rinasce” e, con suor Eugenia Sonetti, “Schiave. Trafficate vendute prostituite usate gettate donne” e “Spezzare le catene. La battaglia per la dignità delle donne”.

Sabato 24 novembre
Concluderà la serie degli incontri il noto medico, poeta e scrittore varesino Dino Azzalin, con i suoi “Racconti e diari d’africa”.

Dino Azzalin è nato a Pontelongo (Padove) nel 1953, vive a Varese. Giornalista pubblicista, collabora con diverse testate giornalistiche e riviste, ed è presente in diverse antologie. E’ fondatore e animatore della NEM (Nuove Edizioni Magenta). Ha pubblicato diversi volumi per le edizioni Crocetti.

La biblioteca comunale “Antonia Pozzi” ospiterà anche tre vere e proprie lezioni di geografia per i ragazzi del locale Liceo scientifico, preparate da alcuni richiedendi asilo e accolti dalla cooperativa Agrisol, e precisamente: il 14 novembre Sarcel Mgbabie parlerà del Camerun, il 16 novembre Abas Oyas e Abraham Osarenmwinda parleranno della Nigeria, il 20 novembre Abdifatah Ahmad Farah parlerà della Somalia.

Sarcel Mgbabie, camerunese, ha svolto un tirocinio presso il ristorante Croce Bianca di Cerro come aiuto cuoco ed ora ha un contratto di lavoro come responsabile delle aperture mattutine del bar; Abraham Osarenmwinda, nigeriano, ha lavorato all’orto solidale di Dumenza e come aiuto cuoco a Cassano Valcuvia; Abdifatah Ahmad Farah, somalo, ha iniziato con un tirocinio al supermercato Tigros ed ora è impegnato nei reparti; Abas Oyas, nigeriano, è operaio presso la Ratti di Cassano ed è attualmente iscritto ad un corso serale dell’ISIS di Varese.

Una cena condivisa all’Ostello Casa Rossa di Laveno Mombello chiuderà il 30 novembre tutte le manifestazioni.

TUTTO IL PROGRAMMA

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Pubblicato il 31 Ottobre 2018
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