Il Comune entra nelle aziende, a caccia di soluzioni con Confartigianato

Sindaco e assessore all'industria in visita alla Montalto Bio di via Palestro. Problemi logistici, tari e fondi europei al centro dell'incontro

imprese busto arsizio associazione artigiani

Entrare nelle imprese per capire quali sono le loro esigenze, i loro bisogni e, dove possibile, provare a trovare una soluzione nell’immediatezza. Questo il senso della visita di questa mattina alla Montalto Bio di via Palestro, azienda che produce cosmetici, da parte del sindaco Emanuele Antonelli accompagnato da Manuela Maffioli, assessore a Identità, Cultura e Commercio di Busto Arsizio, e di alcuni esponenti dell’Associazioni Artigiani di Varese a partire da Davide Galli, presidente di Confartigianato Imprese Varese e Giacomo Ciriacono, delegato per l’area di Busto Arsizio della giunta di Confartigianato Imprese Varese.

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Il Comune visita la Montalto Bio 4 di 7

Ad attenderli c’erano Giuseppe Montalto, Montalto Snc, Umberto Negri, Argar Srl e Maria Grazia Aldeni e Simone Colombo, Arti Grafiche Colombo: tre imprenditori che operano in settori diversi ma che in comune hanno una storia lunga diversi decenni all’interno del tessuto urbano cittadino tra palazzi, vecchie aree dismesse e demolite, muri che si affacciano su stradine dove non sai più se sei in una città o in un’area industriale.

È il caso della Montalto, storica azienda di cosmetici naturali nata nel 1957, a due passi dalla trafficatissima via Manzoni dove il primo problema è avere un’area di carico/scarico che agevoli la logistica: «Da me arrivano trasporti internazionali – spiega Giuseppe Montalto, seconda generazione – e non possono far altro che fermarsi in mezzo alla strada mettendo a rischio l’incolumità dell’autista e dei miei collaboratori impegnati nello scarico». Il sindaco ha già informato i suoi uffici per verificare la fattibilità del parcheggio.

Anche Maria Grazia Aldeni, con la sua Arti Grafiche Colombo, che ha l’azienda in via Libia (una traversa di viale Duca d’Aosta, ndr) lamenta le difficoltà logistiche e anche le difficoltà di piccole aziende come la sua a spostarsi in altri luoghi: «Ci costerebbe il 30% del nostro fatturato, una mazzata che non possiamo permetterci». Così come una mazzata è la Tari, la tariffa per lo smaltimento dei rifiuti: «Chiediamo un dialogo con l’amministrazione comunale per la valutazione dell’impatto della tassa rifiuti su imprese che ne smaltiscono gran parte attraverso imprese specializzate – spiega – aiutateci se non volete che Busto diventi una città di soli servizi». Il sindaco ha subito informato i suoi uffici che hanno annunciato una diminuzione del 30% della tariffa per chi smaltisce privatamente, a partire dal 2019.

Infine è stata presentata la situazione della Argar, azienda tessile che lavora tessuti tecnici per dispositivi di protezione. Il titolare Umberto Neri, a parte tasse e banda larga («tematiche molto sentite»), si chiede se «c’è la volontà, da parte dell’amministrazione comunale, di investire sul territorio aiutando le imprese a reperire fondi dai bandi europei dove l’Italia veleggia tra le ultime posizioni per accesso ai fondi, soprattutto per colpa di noi italiani». Anche in questo caso il sindaco ha portato l’esperienza della sua amministrazione dove è stata individuata una società di consulenza con l’obiettivo di scovare bandi, progettare e scriverli: «Potremmo mettervi in contatto» – conclude Antonelli.

Così l’assessore Maffioli: «Oggi visitiamo le imprese storiche e, con la nostra presenza, che è sempre testimonianza di concreta vicinanza, rendiamo loro merito di aver condotto nel tempo un importante investimento sul nostro territorio, a dispetto della crisi e delle conseguenti grandi difficoltà. Così facendo, sono diventate parte integrante della storia della nostra città e del suo stesso tessuto economico e anche sociale. Un patrimonio che come Amministrazione intendiamo tutelare e difendere non solo con l’ascolto, come facciamo oggi, ma anche con le azioni concrete che stiamo attuando».

LE TRE AZIENDE

Montalto Snc di Giuseppe Montalto & C. – Nata nel 1957, l’azienda ha da sempre avuto grandissima attenzione per tutto ciò che è naturale e orientato a rispondere alle esigenze di ogni singolo cliente. Sin dai primi tempi, infatti, mentre sul mercato dominavano i prodotti sintetici, in “casa Montalto” si raccoglievano erbe, delle quali si imparava a conoscere le proprietà e le tipicità.
Oggi Montalto è un brand affermato anche all’estero nel settore dei cosmetici biologici per la cura del corpo.

Argar Srl – Nata nel 1981 come azienda per la confezione d’abbigliamento, ha attraversato diverse fasi a seconda dei cicli economici. Nei primi anni alla Argar si lavorava molto nel settore “pronto moda”. Poi, in seguito all’avanzare dei prodotti asiatici, l’impresa ha esplorato il settore sportivo imboccando infine la strada dei tessuti certificati, essenzialmente con proprietà antistatiche e ignifughe e ad alta visibilità. Oggi la Argar è lader nella produzione di tessuti tecnologici antistatici, antiabrasivi, ecologici e ignifughi con i quali si realizzano capi di abbigliamento che rientrano nei Dispositivi di Protezione Individuali (DPI) per la sicurezza sui luoghi di lavoro.

ARTI GRAFICHE COLOMBO S.A.S. – Luigi è la terza generazione della Arti Grafiche Colombo Sas. Dopo il nonno Pasquale, che fonda l’azienda in via Milano a Busto ancora prima della seconda guerra mondiale, seguono il padre Nino e poi Luigi. Una dinastia di imprenditori che lega la praticità al romanticismo, con una convinzione fortissima: «Il cliente non lo perdi per il prezzo troppo alto, ma se lo freghi sulla qualità e nella puntualità». Alle Arti Grafiche Colombo S.a.s. la storia della carta è cambiata con il tempo: negli anni ‘70/’80 il passaggio dalla tipografia alla litografia; poi quello dalla litografia a due colori a quella a quattro e, infine, l’approdo al digitale.

Orlando Mastrillo
orlando.mastrillo@varesenews.it

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Pubblicato il 18 Ottobre 2018
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