Il conservatorio? Mettiamolo in piazza Garibaldi, al Minoletti

Dopo che è tramontata l'ipotesi di Missoni, la proposta dell'ex sindaco Guenzani per l'edificio abbandonato nel centro della città

palazzo minoletti gallarate

«Spostiamo l’istituto Puccini al Minoletti». La proposta è venuta dall’ex sindaco Edoardo Guenzani (oggi consigliere di minoranza di Città è Vita), in consiglio comunale.

Partendo da un punto: l’attuale sede del conservatorio di Gallarate si trova in villa Maino, pregevole dimora nel “quartiere Liberty”, quello intorno a via Volta.

«Villa Maino è l’unica proprietà comunale appetibile per il mercato» ha spiegato l’ex sindaco, che aveva seguito i tentativi di mettere sul mercato varie proprietà comunali (la sede del Puccini, compresa l’abbandonata casa del custode, veniva via per 1 milione e 890 mila euro). Di qui l’idea di trasferire il Puccini al Minoletti, «che era stata giudicata idonea durante un sopralluogo svolto dalla passata amministrazione con l’allora presidente, Francesco Saverio Borrelli».

istituto puccini gallarate
 Villa Maino, attuale sede del Puccini

L’edificio di piazza Garibaldi nacque come Casa del Fascio nel 1940, proprio mentre l’Italia entrava in guerra. Dopo la caduta del fascismo, si è preferito chiamarlo con il nome dell’architetto che l’ha disegnato, quel Giulio Minoletti che fu poi tra i maggiori professionisti attivi a Milano (e non solo, firmò anche arredi e persino gli interni di treni e navi prestigiosi).

gallarate generico

Abbandonato – nel suo complesso – da vent’anni, l’edificio fu al centro di un parziale recupero funzionale partendo dal solo piano terra, con l’amministrazione Guenzani. La giunta Cassani ha invece puntato sull’idea di un recupero in partnership con un privato, ma finora non si è concretizzata: l’ultima, ormai tramontata, ruotava intorno a un possibile interesse di Missoni. L’edificio, storico e ascrivibile a una firma di pregio , non può essere abbattuto (nonostante nel dibattito cittadino spesso ritorni la proposta).

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 11 Ottobre 2018
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