Galimberti: “Cantiere delle stazioni? viviamo in una repubblica delle banane”

A Villa Cagnola si è tenuto il congresso provinciale della Filt Cgil. Il tema era "Varese: infrastrutture per una mobilità sostenibile". Tra i partecipanti al dibattito anche il sindaco di Varese

cgil

Antonio Ciraci, segretario della Filt, ha avuto pochi dubbi sul tema da proporre al decimo congresso della categoria dei trasporti della Cgil. Parlare di infrastrutture per una mobilità sostenibile vuol dire non solo occuparsi di presente, ma anche di futuro coinvolgendo il passato più recente, come ha sottolineato nella sua introduzione la giornalista della “Prealpina” Barbara Zanetti, moderatrice della tavola rotonda.
Quando si parla di mobilità in provincia di Varese e di trasporto pubblico locale, è il destino del progetto delle stazioni a tenere banco. E la presenza al tavolo dei relatori del sindaco Davide Galimberti  ha permesso di chiarire alcuni punti messi in forse dal decreto Milleproroghe. «Il bando periferie – spiegato Galimberti – rimetteva in circolo due miliardi e mezzo di euro, con ricadute enormi sull’economia. Quei soldi, su cui c’erano tutte le certificazioni necessarie dei vari organi istituzionali, furono stanziati con una logica precisa: dare un’opportunità di sviluppo ai territori, rispettando la loro autonomia. E infatti ognuno ha scelto in piena libertà. Noi abbiamo optato per la riqualificazione del comparto stazioni perché ha una ricaduta sulla mobilità di tutta la provincia, un progetto condiviso da tutti, che guarda in prospettiva».

L’incertezza, dopo il decreto, riguarda lo slittamento dei tempi di inizio lavori. «Ritardare questa situazione è da irresponsabili – continua Galimberti – ma lo scenario peggiore sarebbe un’ulteriore proroga rispetto al 2020. Ricordo che c’è un contratto che impegna le parti e non rispettarlo significherebbe mandare un segnale negativo agli investitori internazionali. Se c’è un contratto con dei tempi e questi vengono puntualmente disattesi, allora possiamo dire di vivere in una repubblica delle banane. Solo per la fase di progettazione, abbiamo speso un milione di euro (e contratto un mutuo per altri cinque milioni di euro, ndr)e poiché sono soldi dei cittadini, non si scherza».

Un assist perfetto al sindaco arriva dal presidente di Autolinee Varesine, Sandro Laudi, che, per rimarcare l’importanza della scelta della Giunta Galimberti, ricorda un episodio di trent’anni fa. «Mi trovavo in una località nordafricana e ho visto una stazione che mi faceva vergognare di quelle di casa nostra. Altro che terzo Mondo. A Varese però abbiamo una fortuna che poche altre città hanno: due stazioni vicine con in mezzo il sistema gomma, una peculiarità che va sfruttata». Alla domanda di Barbara Zanetti sulla dimensione dell’investimento in caso di realizzazione del progetto, Laudi è stato chiaro. «Metter dentro un parco autobus di 25 mezzi – ha detto il presidente di Autolinee Varesine – non dipenderà da noi ma dalle banche e soprattutto dallo spread. Non c’è certezza e non sappiamo nemmeno se l’agenzia riuscirà a fare le gare e la Legge Madia incombe, perché se le gare non si fanno entro il 2019 ci sarà un taglio del 15% dei contributi».

Sulle gare, secondo Angelo Colzani, presidente dell’Agenzia Trasporto pubblico locale bacino di Como, Lecco, Varese, ci dovrebbero essere più momenti di confronto. «La cultura complessiva sul trasporto non c’è – ha  concluso Colzani – ma a Varese siete già messi bene. Credo che bisogna guardare all’impatto della tecnologi. Recentemente siamo stati a Berlino, all’InnoTrans, la fiera internazionale dedicata al trasporto, dove abbiamo visto innovazioni tecnologiche sui treni e bus a idrogeno, un mezzo che dall’anno prossimo potrà iniziare ad essere competitivo, e un diverso sistema di biglietteria elettronica, in grado di redistribuire subito  i soldi incassati».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 12 Ottobre 2018
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