La protesta dei comitati pendolari. “Dobbiamo smettere di pagare gli abbonamenti?”

Parlano di "scenario caotico" e accusano i vertici della Regione ma anche Trenord e Rfi. "Siamo a ottobre e ancora nessun cambio di passo"

Avarie

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato con cui i comitati pendolari spiegano le ragioni della protesta tenutasi giovedì 18 ottobre a Milano Porta Garibaldi

 

 

IL TRASPORTO LOMBARDO IN CADUTA LIBERA:
LA POCHEZZA DEL NULLA, LA NULLITA’ DEL POCO

A fine 2017 l’assessore Sorte annunciava con toni trionfalistici l’efficienza del trasporto nella nostra regione con il miglioramento della puntualità e l’acquisto dei nuovi 161 treni (dopo le pressioni dei comitati). Tutto questo in concomitanza con le elezioni regionali 2018.

Dopo quasi 10 mesi stiamo assistendo al crollo del trasporto lombardo, nonostante i numerosi appelli e le denunce quotidiane da parte di tutti i comitati di viaggiatori. Siamo d’accordo che l’incidente di Pioltello dello scorso gennaio ha prodotto uno shock sistemico i cui tempi di ripresa sono stati lenti e dolorosi per tutti, tuttavia a distanza di dieci mesi ci sembra di poter dire che le cartucce in canna a questo alibi siano da considerare definitivamente esaurite.

In questo scenario caotico, e fastidiosamente fedele a se stesso nella sua paralisi, assistiamo spazientiti alla performance scadente dei seguenti attori:
Il Governatore Fontana che chiede scusa e pazienza ai pendolari dal mese di marzo e SCORDA, o forse non ha capito, che la pazienza dei pendolari si traduce in perdite di tempo e denaro. Intanto siamo arrivati ad ottobre, senza che ci sia stato un cambio di passo;
L’Assessore Terzi, che convoca tavoli, riunioni ed incontri con i comitati per cercare soluzioni future attuabili nel lungo medio periodo, ma non è in grado di avanzare proposte o attivare misure che arginino il disagio nell’immediato;
Rfi inaffidabile che risponde “forse” se viene sollecitata, ma che non ascolta minimamente gli utenti;
Trenord che è ormai in regime di autogestione. Cambia l’amministratore delegato senza fare piazza pulita degli esecutivi o dei primi riporti palesemente corresponsabili della situazione attuale, confermando nei fatti una continuità il passato recente e non, e continuando a fare cassa pescando nelle tasche dell’utenza.

Ci scuserete se non applaudiamo più.

Quali alternative hanno i viaggiatori?
Si lamentano, ma pagano gli abbonamenti;
Protestano con tutti i mezzi, ma vengono ignorati in attesa che il prossimo incidente ferroviario offra loro l’occasione di rendere più evidenti le loro istanze;
I comitati avanzano proposte, ma ricevono sempre le solite risposte: “verificheremo, faremo” che tradotto significa “lacrime e sangue” per i fruitori del disservizio.

La tentazione di abbandonare la via del dialogo è forte e ci chiediamo se sia giunto il momento di mettere in discussione le nostre linee di condotta fin qui vane e improduttive.
DOBBIAMO FORSE IMMAGINARE DI TORNARE AL PASSATO, BLOCCANDO I BINARI E NON PAGANDO GLI ABBONAMENTI?

I Comitati del Quadrante Ovest:
Comitato Gallarate-Milano
Comitato S6 Novara- Milano
Comitato Pendolari Busto Nord
Comitato Viaggiatori Nodo di Saronno
Amici Pendolari della Tratta Domodossola- Arona-Milano

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 19 Ottobre 2018
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