L’anno da record della Liuc: “Immatricolazioni cresciute del 20%”
Presidente e Rettore presentano i primi risultato del nuovo piano strategico della Liuc con un netto aumento delle iscrizioni, il raddoppio dei ricercatori e la crescita dei docenti di ruolo
Quando a gennaio avevano presentato il nuovo piano strategico i volti erano un po’ tesi e lo sguardo preoccupato, ma ora sui visi del rettore e del presidente della Liuc campeggia un grande sorriso. La scelta di chiudere la scuola di giurisprudenza e investire in maniera molto più massiccia su economia e ingegneria sta infatti dando i frutti che Federico Visconti e Michele Graglia si aspettavano, già da quest’anno.
«Questo sarà l’anno record delle immatricolazioni della Liuc che passano da 750 a 900, quindi con un aumento del 20% -annuncia il Presidente Graglia- e questo dimostra che il nostro piano strategico si sta rivelando vincente». Graglia ricorda come «quando annunciammo quel progetto qualcuno aveva pensato che la Liuc stava tirando i remi in barca ma invece quella è stata una grande spinta che ci farà andare avanti creando risorse che continueremo ad investire nell’ateneo». Perchè se infatti da un lato «non abbiamo una missione umanitaria ma dobbiamo creare figure competenti sul mercato» dall’altro «noi non distribuiamo nessun dividendo, ma ogni euro che si produce qui viene investito qui».
E l’investimento che la Liuc sta facendo in questi anni è ingente: 600.000 euro solo lo scorso anno. «Con questi soldi stiamo puntando molto sia sulla struttura che sul corpo docente» spiega il rettore dell’ateneo, Federico Visconti, non nascondendo che «sentendo la responsabilità della sala macchine di questa università le sfide sono davvero tante». Sfide che la Liuc affronta allargando i suoi confini. «Noi abbiamo un corpo di 40 professori di ruolo che insegnano e fanno ricerca qui -spiega Visconti- ma ai quali presto se ne aggiungeranno altri 8 grazie ai bandi che abbiamo aperto e cresceranno anche gli assegni di ricerca, raddoppiando i ricercatori in università». A tutto questo poi si aggiungono altri investimenti «nelle nuove forme di didattica, nella formazione dei docenti, nella produzione di volumi e nell’organizzazione di convegni».
Una crescita che è importante e che pone nuove sfide. «Un aumento significativo degli studenti aumenta tutto il lavoro dell’università e fa crescere le aspettative -puntualizza il presidente Graglia- ma la nostra ambizione non è di arrivare a 5.000 studenti nel giro di poco tempo; noi vogliamo continuare a crescere ma in maniera sostenibile e creando valore». E in questo la Liuc sta andando controcorrente. «Se ci pensate bene nelle università non si taglia mai niente, i corsi crescono sempre e le cattedre si duplicano o si sommano -chiosa Visconti-. A noi invece non interessa moltiplicare classi e cattedre ma vogliamo rimanere sul mercato con un’offerta veramente competitiva».
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