L’ape regina che dimora nella Reggia di Venaria
La storia molto particolare del tentativo di recupero di un imponente sciame che ha portato a scoprire una "tradizione" che con buona probabilità si tramanda da molto tempo
C’è una corte maestosa alla Reggia di Venaria. E secondo le ipotesi degli esperti potrebbe essere soltanto la più recente di una “antica dinastia” che ha scelto il sottotetto della splendida residenza torinese come propria dimora.
L’imponente sciame – stimato in oltre centomila esemplari – era stato avvistato quest’estate vicino a una parete esterna della galleria grande, sul lato sud della Reggia. Il tentativo di recupero è stato raccontato dalla direttrice dell’Ente di gestione delle aree protette dei Parchi Reali, Stefania Grella e documentato dagli operatori del CAPT (Consorzio Apicoltori della provincia di Torino) contattati alla vista dello sciame, per evitare incidenti con i visitatori. Le operazioni hanno reso necessario anche il supporto dei Vigili del fuoco. L’intervento ha preso però una piega diversa da quanto ci si aspettava.
Il racconto di Piergiorgio Bonci, del CAPT che ha seguito l’operazione:
“Dalla prima presa visione dello sciame all’effettuazione dell’intervento con il cestello sono trascorse alcune ore e la sorpresa, quando si è giunti in prossimità dello sciame, è stata quella di constatare che la consistenza della quantità delle api, fuori dal muro, si era notevolmente ridotta. Le api si stavano progressivamente e ordinatamente infilando in una apertura della parete comunicante con l’interno dell’intercapedine del grande solaio del soffitto della Galleria Grande, inaccessibile dall’esterno senza ricorrere alla demolizione del muro, quindi si constatava l’impossibilità tecnica del recupero.
Conclusione: sono certo che le api, protagoniste di questo eccezionale sciame, in questo particolare sito non sia un’eccezione, ma il frutto di una lunga tradizione genetica che si tramanda da chissà quanto tempo, forse anche dalla iniziale costruzione dello stabile. Considerando poi che la posizione della Reggia è già di per sé strategica, in quanto immersa in una vallata subalpina particolare, lussureggiante, ricca di flora mellifera disponibile quasi tutto l’anno e considerando anche la vasta area dedicata alle siepi, ai giardini coltivati a scopo ornamentale, è facile immaginare che probabilmente le api, con la loro regina, non a caso vi abbiano installato la loro dimora”.
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