Lunedì l’ultimo giorno di Tarantino sindaco. Poi tocca ad Alessandra Cariglino
Come da previsioni, la vicesindaco di Forza Italia vede confermato il suo ruolo e rappresenterà il Comune per i prossimi sette mesi: a lei anche le deleghe "pesanti" di bilancio e urbanistica. Era la strategia già delineata dal sindaco-onorevole
Parlamentare e sindaco, «fino a lunedì». A domanda confermava con un pizzico d’ironia, il leghista Leonardo Tarantino, interpellato sulle nuove norme sull’avanzo di bilancio (qui): sarà lunedì 15 ottobre il giorno in cui il consiglio comunale samaratese prenderà atto della sua posizione d’incompatibilità tra il doppio incarico di sindaco e di onorevole. E dunque stabilirà la sua decadenza, dopo otto anni alla guida della città di Samarate.
Via libera dunque alla fase due, il traghettamento del Comune fino alle elezioni del prossimo maggio 2019, con un anno di anticipo sulla naturale scadenza del Tarantino bis.
Un anno affidato alla stessa squadra di governo che il sindaco aveva ridefinito nell’inverno scorso. La «fotografia dell’attuale giunta», anticipata qualche settimana fa, viene confermata e dunque al vertice dell’ente locale va – per sette mesi o poco più – Alessandra Cariglino, la giovane vicesindaco rimasta unica rappresentante di Forza Italia in giunta. A lei Tarantino ha affidato anche le deleghe “pesanti” che aveva tenuto fino ad oggi per sé, vale a dire bilancio e urbanistica. Due deleghe che poi Cariglino vedrà se tenere per sé o se ridistribuire tra gli altri assessori, vale a dire Enrico Puricelli (spesso indicato come possibile candidato leghista nel 2019), Vitale Monti (che ha appena avviato una nuova formazione politica), Laura Moi e Nicoletta Alampi. Diciamocelo: l’urbanistica, per sette mesi, non è una grande grana, ma il bilancio lo è di più e questa sarà probabilmente la prima sfida per Cariglino in fascia tricolore.
Politicamente, va detto che la conferma dell’attuale giunta e di Cariglino come rappresentante dell’ente mette Forza Italia in una posizione preminente, dopo mesi di difficoltà. Del resto la manovra di Tarantino si può leggere anche in altro senso: il sindaco avrebbe giocato d’astuzia per rinsaldare il rapporto con gli azzurri, offrendo un buon punto di partenza (per la futura squadra 2019) e “spegnendo” in anticipo il rischio di attriti con gli azzurri.
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