A Matteo Pizzolante il premio del concorso internazionale Autofocus
Inaugurerà a Torino il 30 di ottobre la mostra, curata da Olga Gambari, che vedrà anche l'opera vincitrice della decima edizione del concorso
La giuria della decima edizione del Concorso Internazionale per giovani artisti promosso da “Autofocus” presso lo showroom Vanni nel centro di Torino quest’anno ha premiato l’artista varesino Matteo Pizzolante.
L’importante riconoscimento torinese è nato dieci anni fa con lo scopo di promuovere le giovani espressioni artistiche emergenti in Italia e Europa, offrendo loro l’occasione di presentare al pubblico il proprio personale percorso di ricerca e pratica artistica attraverso un’esposizione sostenuta da VanniOcchiali con il patrocinio di GAI (Associazione Circuito giovani artisti Italiani) nella settimana torinese delle arti contemporanee, con la collaborazione della piattaforma del circuito di Nesxt Festival – Independent Art Network.
Matteo Pizzolante figlio d’arte da qualche anno sulla scena artistica milanese ha conseguito la laurea al Politecnico di Milano completando gli studi all’Accademia di Belle Arti di Brera, con Vittorio Corsini e presso l’Hochschule für Bildende Künste di Dresda con Wilhelm Mundt e Carsten Nicolai.
Nonostante la giovane età (classe 1989) il suo curriculum annovera importanti eventi in Italia e all’estero. In questi ultimi anni ha partecipato a “E’ il corpo che decide”, progetto di Marcello Maloberti promosso da Museo del Novecento di Milano e Fondazione Furla; “Q-Rated, Ricerche sensibili”, promosso dalla “Quadriennale” di Roma; “Find your greatness”, mostra personale all’interno del Battistero S. Giovanni Battista di Castiglione Olona (VA).
Nel 2017 è tra i finalisti del Premio San Fedele ed è invitato al “Festival Resonances II” presso il JRC (Joint Research Centre) di Ispra (Va) e il Museo della Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano.
“Extension” il progetto in concorso strutturato a più livelli e materiali (Gasbeton, acciaio, moquette, cianotipie) è pensato in una installazione tra scultura e fotografia, tra interazione di immagine e forme finalizzate a preservare l’unicità linguistica e compositiva dell’opera. Ciò che prevale è la relazione dialettica, ma anche la sorpresa percettiva, lo spaesamento caratteristiche espressive presenti in molti lavori dell’artista, intenzionate a dar vita ad una tensione psicologica ed emotiva. La mostra si inaugurerà a Torino il 30 di ottobre 2018 e sarà curata dalla critica e storica dell’arte Olga Gambari, giornalista di “La Repubblica” e dal 2001 della rivista “Flash Art”.
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