“Società delle ville e cultura del lavoro”, le due anime di Varese

Il libro della storica Marina Cavallera, pubblicato da Nomos Edizioni, sarà presentato venerdì 12 ottobre alle ore 17 presso il Salone Estense

Avarie

Società delle ville e cultura del lavoro” (Nomos Edizioni) di Marina Cavallera è un libro interessante a partire dal titolo che inquadra in modo efficace il DNA del territorio varesino. Parlare della vocazione di questa provincia è un po’ come parlare di un’anima divisa in due. Da una parte quella turistica, che trova la sua espressione più recente nella definizione “Land of tourism”, ovvero terra di turismo, dall’altra quella produttiva, legata al lavoro e all’imprenditoria diffusa, che ha giocato un ruolo fondamentale nella costruzione del contemporaneo romanzo industriale italiano.

L’autrice – che insegna storia moderna all’Università degli studi di Milano e ha scelto di vivere in provincia di Varese – chiedendosi come si sono generate le vocazioni peculiari di questo territorio, riporta ad unità quell’anima. Marina Cavallera analizza un lungo periodo storico che va dal passaggio dall’antico regime alla dominazione asburgica, fino agli anni napoleonici e della Restaurazione. Sono circa 150 anni di storia che, riletti in modo organico, rivelano importanti connessioni tra l’evoluzione dell’ambiente e l’azione dell’uomo ed evidenziano quanto la costruzione del paesaggio abbia influito sui futuri destini economici del territorio.

«Mi sono chiesta quali elementi avessero contribuito alla trasformazione della vita locale, dei rapporti di potere qui esistenti e come si fossero generate vocazioni peculiari in quest’area – spiega la storica – Ville e giardini e poi ancora “turismo” si associano alla percorribilità delle strade e alla vicinanza di Milano, ma non appaiono disgiunte, anzi, si integrano con il mondo del lavoro, sia in loco, favorendo la nascita delle imprese, sia nel perseguire le logiche migratorie dove la realtà ha trovato proprio nelle élite vecchie e nuove, milanesi e poi anche straniere, importanti punti di riferimento, appoggi, opportunità di lavoro e sollecitazioni culturali, e dove anche la società ha contribuito all’innovazione tecnologica».

Il libro sarà presentato venerdì 12 ottobre alle 17 presso il Salone Estense del comune di Varese. Intervengono: il sindaco di Varese, Davide Galimberti, Antonino De Francesco, direttore del dipartimento di Studi Storici dell’Università degli Studi di Milano, Giuseppe Armocida, presidente della Società Storica Varesina, Paolo L. Bernardini dell’Università dell’Insubria, Emanuele C. Colombo, dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, Blythe A. Raviola dell’Università degli Studi di Milano. Sarà presente l’autrice.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 11 Ottobre 2018
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