Varesotto da brivido, viaggio nei luoghi dei misteri

Aspettando Halloween qualche storia di fantasmi nostrani tra leggende e racconti tramandati che intrecciano storie vere a eventi che sembrano impossibili da spiegare

Halloween generiche

Dallo spettro di Manigunda al fantasma di Guido Morselli, dal mistero delle monache senza volto del monastero di Torba agli strani rumori avvertiti all’interno dei rifugi antiaerei. I fantasmi vi fanno paura? Allora non andate oltre, perché non sono pochi i “sentito dire” e le leggende che fanno del Varesotto una vera terra dei misteri. Racconti che intrecciano la storia ad eventi all’apparenza inspiegabili, alcuni romantici e struggenti, altri che evocano ingiustizie e torti imperdonabili, altri ancora semplicemente da pelle d’oca.

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Tutto naturalmente da prendere non troppo sul serio, lo precisiamo, e prima di affrontare qualsiasi discorso che ha a che fare con qualcosa che non ci sappiamo spiegare, vi invitiamo a spendere qualche minuto per guardare questo video illuminante:

Ma torniamo ai misteri… e ad Halloween che si avvicina e ci invita a tracciare un itinerario da brivido nelle terre del Varesotto.

Partiamo da una storia piuttosto recente e che, qualche anno fa, ha portato in provincia anche la troupe della trasmissione di Mediaset “Mistero” per indagare su un avvenimento decisamente insolito. Un operaio al lavoro nel monastero di Cairate scatta una fotografia (in alto) ma quando la guarda resta di stucco: nell’immagine oltre allo scorcio di quel luogo, appare anche una figura misteriosa, in trasparenza. Il pensiero va immediatamente alla leggenda del fantasma di Manigunda, la regina dei Longobardi che nel 737 dopo Cristo fece costruire il Monastero.

Dalle strane presenze alle strane atmosfere: da Cairate ci spostiamo a Varese in uno dei luoghi simbolo dei racconti da brivido, l’hotel del Campo dei Fiori. Un edificio tanto affascinante quanto inquietante che di fantasmi ha forse soltanto quelli di un glorioso passato ma non a caso è stato scelto come location di Suspiria, remake dell’originale di Dario Argento, per la regia di Luca Guadagnino.

Restiamo a tema Suspiria andando all’altra location del film, i rifugi antiaerei di Varese. I tunnel sono stati passati in rassegna soltanto pochi anni fa da un gruppo di esperti indagatori del soprannaturale, dopo che, durante le visite guidate aperte al pubblico vennero rilevati molti i rumori percepiti dai visitatori. Suggestione o vere presenze? Ecco la risposta a queste segnalazioni.

Ha giurato invece di aver visto un fantasma il fotografo che nel 2012 ci mandò una fotografia scattata a Villa Borghi a Biandronno. Anche in questo caso immediato è stato il richiamo a una leggenda che lega quel luogo a una storia d’amore dal tragico epilogo, quella di Luigi Borghi e della moglie Margaret Doyle, le cui anime vagherebbero ancora per la dimora in cerca di pace.

Lasciamo Biandronno per esplorare ciò che si tramanda nelle dimore infestate per eccellenza, castelli e fortezze. E nel Varesotto, con il suo grande patrimonio medievale (trovate qui un itinerario a tema) c’è l’imbarazzo della scelta.

Ne citiamo due per tutte. La storia dello spirito di un uomo ingiustamente fatto prigioniero nelle stanze della Rocca di Orino e il cui fantasma si aggirerebbe nei boschi della zona e quella dello spettro di Sant’Arialdo, colui che si oppose all’arcivescovo milanese Guido da Velate che lo fece imprigionare nella Rocca di Angera e poi uccidere, gettandone il corpo nel lago.

L’ultima tappa di questo percorso del mistero ci porta sulle rive del Lago di Varese, a Gavirate e alla “casina rosa” dove visse e morì Guido Morselli. In quelle stanze, secondo alcuni racconti e testimonianze si aggirerebbe ancora il fantasma di un uomo misterioso, forse proprio quello dello scrittore.

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Pubblicato il 30 Ottobre 2018
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