Calcio giocato e calcio “twittato”: come cambia il giornalismo sportivo?
Tre giornalisti di grande esperienza - Pastorin, Peroni e Bosco - protagonisti dell'incontro di Glocal dedicato allo sport. Sabato, ore 16, in Camera di Commercio
C’era un tempo in cui la Rai mandava a seguire il Giro d’Italia i suoi giornalisti più talentuosi a partire da Sergio Zavoli. Un tempo in cui scrittori come Giovanni Arpino erano inviati al seguito della Nazionale ai Mondiali di calcio (da quella esperienza nacque lo splendido “Azzurro Tenebra”).
Oggi non mancano le esperienze di racconto sportivo affidate a penne – meglio, a tastiere, di talento ma allo stesso tempo assistiamo a un fiorire di programmi e di siti “urlati” che spesso hanno la meglio sul rigore stilistico, sulla lettura tecnica, sull’aspetto formale.
Nel mezzo, il giornalismo sportivo contemporaneo, deve fare i conti con esigenze di rapidità, con linguaggi differenti a seconda dei mezzi utilizzati, di dichiarazioni via social network, di uffici stampa che ridondano di materiale, di divieti talvolta al limite dell’assurdo o del parossistico.
Per parlare di questa evoluzione nel modo di raccontare lo sport, all’interno del Festival Glocal è stato organizzato un incontro dal titolo “Calcio twittato, calcio giocato”, in programma sabato 10 novembre (ore 16) nella Sala Campiotti della Camera di Commercio di Varese, in piazza Montegrappa.
Con il coordinamento del responsabile della redazione sportiva di VareseNews, Damiano Franzetti, interverranno tre giornalisti di grande esperienza che nel corso degli anni hanno saputo rinnovarsi e diventare protagonisti in mondi diversi da quelli in cui avevano iniziato a lavorare. Presenti in sala ci saranno Giulio Peroni, firma sportiva di Avvenire e del Sole 24 Ore, con collaborazioni presenti e passate importanti e con numerose partecipazioni ai talk show calcistici di Telenova e SportItalia. Con lui Andrea Bosco, navigato cronista di origini veneziane che nella sua carriera ha frequentato le redazioni di Guerrin Sportivo e Gazzetta dello sport, tra le altre, diventando poi firma importante per la Rai lombarda.
E poi Darwin Pastorin (che probabilmente interverrà in collegamento), giornalista e scrittore raffinato e appassionato, autore di testi come “Le partite non finiscono mai” e “Lettera a mio figlio sul calcio”, ponte culturale tra la tradizione calcistica europea e quella sudamericana, visto che è nato e vissuto a San Paolo del Brasile.
L’incontro è aperto a tutti e permette ai giornalisti iscritti all’ordine di conseguire 2 crediti per l’aggiornamento professionale.
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