Il carcere di Busto sta cambiando: “Più umanità conviene a tutti”
Tante novità si stanno realizzando sia per i detenuti che per gli agenti. Oggi ha aperto anche l'ufficio del garante regionale dei detenuti
Tavoli e ombrelloni in giardino per i colloqui durante l’estate, docce con acqua calda nelle celle, arredi rinnovati e pareti tinte di fresco. Sta cambiando il volto del carcere di Busto per allontanarsi sempre di più dall’incubo tratteggiato dalla sentenza Torreggiani del 2013, quello che condannò l’Italia per trattamento inumano.
«Stiamo dando un segnale chiaro -spiega il Comandante della Polizia Penitenziaria Rossella Panaro- perchè con un ambiente migliore e più vivibile possiamo pretendere cose migliori dai detenuti». La struttura sta quindi cambiando profondamente sia nelle aree per i reclusi che in quelle per il personale perché «se il clima è buono e più rilassato per gli agenti ne beneficiano anche i detenuti». Per quanto riguarda questi ultimi i cambiamenti ci sono stati sia nelle celle con il rifacimento dei bagni e degli impianti sia nelle aree dei colloqui che adesso nella bella stagione possono essere fatti all’aperto. Per gli agenti invece «abbiamo realizzato diversi interventi tecnologici per liberare personale da inserire nelle sezioni, dove succedono le cose».
Ma perchè bisogna investire in carceri più umane? «Perchè è utile per la società» dice il Prefetto di Varese, Enrico Ricci. Secondo Ricci infatti «la rieducazione non è soltanto un’esigenza umanitaria ma è anche utile per l’intera comunità per non andare a rimettere in società un delinquente che tornerà a fare quello che ha sempre fatto». Ed è anche per questo che da oggi ha ufficialmente aperto nella struttura bustocca un ufficio del garante regionale dei detenuti, Carlo Lio. «Io e i miei collaboratori saremo qui una volta al mese -dice- e abbiamo deciso di venire qui perchè in questi ultimi temi la struttura di Busto è tornata agli onori della cronaca».
Certo è che tutti gli interventi che si stanno realizzando nella struttura vanno a cozzare con il grave problema del sovraffollamento. «In questo momento abbiamo 445 detenuti -dice il direttore Orazio Sorrentini- e il mio grazie va al personale che quotidianamente si spende per gestire questa struttura». Un compito non certo facile dal momento che anche ieri, alla vigilia dell’inaugurazione dello sportello, un detenuto ha dato fuoco al materasso della sua cella intossicando leggermente 5 agenti.
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