Giornalisti e blogger, nessuno è senza colpa
Un interessante faccia a faccia tra Selvaggia Lucarelli e il presidente dell'Ordine della Lombardia Alessandro Galimberti ha aperto il Festival del Giornalismo Digitale
“Perché voglio prendere la tessera da giornalista? Per due ragioni: la prima perché sento la necessità di fare riferimento a regole precise, che rispetto e farò rispettare visto che tra un mese diventerò direttore di una rivista on line; la seconda perché finalmente nessuno mi rimprovererà più di non essere una giornalista”.
Selvaggia Lucarelli ha aperto il Festival del giornalismo digitale con un bel a faccia a faccia con il presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Lombardia Alessandro Galimberti sul ruolo dei blogger e degli influencer nell’informazione. Un tema caldissimo affrontato con uno dei “personaggi” del web più influenti e più discussi. Difficile arrivare a un dunque, anche se gli interventi di Raffaele Fiengo hanno aperto qualche spiraglio alla possibilità che la commistione tra giornalisti e blogger, che già oggi esiste, venga governata e regolamentata.
“Se i blogger e gli influencer spesso si prostituiscono, i giornalisti non sempre praticano la castità” ha replicato la Lucarelli al sociologo Enrico Finzi che ha passato in rassegna tutti i limiti di fare divulgazione senza specificare da chi si è sponsorizzati. “Un limite che riguarda anche i giornali e i giornalisti, inutile nasconderlo” ha replicato la Lucarelli.
Il presidente dell’Ordine ha invocato regole precise e una “moralizzazione del web” : “Sono proprio questi finti giornalisti a propagare le fake news ed è un fenomeno difficile da arginare. Il New York Times ha tre milioni di abbonati. Un numero che forse fa impressione. Ma Facebook ha tre miliardi di iscritti. Ed è gratis. Cosa possiamo fare quindi?”
La risposta comune è che tutti dovrebbero sottostare a regole comuni, di trasparenza con una sorta di “patto del rispetto” del lettore.
Due visioni diverse e anche abbastanza distanti quelle di Galimberti e della Lucarelli: due mondi che fanno ancora fatica ad incontrarsi e si guardano con sospetto.
Una strada però andrà trovata: “Chiedere il rispetto delle regole è doveroso – ha detto Fiengo – Poi i blogger potrebbero diventare ‘giornalisti per adesione’ “.
Quel che è certo che blogger e giornalisti dovrebbero lavorare insieme per evitare “l’imbruttimento” dell’informazione: “Se oggi ci sono giornalisti che aggrediscono gli intervistati, li inseguono, riprendono di nascosto, usano sistemi violenti e volgari la colpa di quel giornalismo inventato da trasmissioni come le Iene. Non è così che si fa informazione seria. La deontologia e l’ordine servono anche a questo”.
Video
TAG ARTICOLO
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
Felice su Ennio Doris, il film sul banchiere è firmato dal regista varesino Giacomo Campiotti
Felice su Sono soprattutto stranieri e sportivi i turisti che apprezzano sempre di più il Varesotto
YORK su Nuovo sgombero al campo nomadi di Gallarate, polizia e carro attrezzi al lavoro dal mattino
massimiliano_buzzi su Si affida ad un professionista per rivalersi sul medico che aveva sbagliato diagnosi ma viene truffato
Ombretta Gianni su Le barche d'epoca di Laveno Mombello al Festival internazionale di Sète
PaoloFilterfree su Il PD: "Lega a Varese già asfaltata due volte, loro a caccia di like e noi stanziamo 3,5 milioni per le strade"
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.