L’inceneritore può bruciare fino al 2027, Busto approva il piano industriale Accam
Passa in consiglio la delibera, seppur emendata da Lega e Forza Italia. La sostanza non cambia, l'impianto continuerà a funzionare e a bruciare rifiuti. Delusione 5 Stelle, bocciata la proposta Pd
Anche Busto Arsizio ha approvato il piano industriale proposto dal consiglio di amministrazione di Accam per l’allungamento della vita dell’inceneritore oltre il 2021, con la possibilità di poter bruciare rifiuti fino al 2027. Dopo quasi due mesi, dunque, Accam può finalmente tirare un sospiro di sollievo anche se la vicenda conferma le difficoltà nella gestione di una società che deve far capo al via libera di decine di amministrazioni comunali.
La delibera emendata da Lega e Forza Italia, sulla quale il sindaco aveva espresso i suoi dubbi, alla fine è stata votata anche dallo stesso Emanuele Antonelli con la consapevolezza che non avrebbe potuto ottenere niente di più dalla sua maggioranza, con la componente leghista che ha insistito perchè venisse inserita la possibilità di spegnimento anticipato nel caso i bilanci della società dovessero tornare in utile prima del 2027. Ora si spera che Accam possa ripartire dalla dismissione delle quote di alcuni comuni soci che non conferiscono più da tempo i propri rifiuti nell’inceneritore, in modo da far entrare altri comuni interessati.
Bocciata, invece, la proposta del Pd che chiedeva l’azzeramento del consiglio di amministrazione, la nomina di un amministratore unico, la possibilità che potessero entrare anche soci privati e un nuovo piano industriale senza una data di scadenza. L’emendamento Pd era stato definito dal presidente del Consiglio Comunale Valerio Mariani «un atto di coraggio di fronte a tante finzioni, a tante date di chiusura mai rispettate e a indecisioni che non permettono alla società di prevedere investimenti nel miglioramento delle tecnologie che permettano un minore impatto ambientale del termovalorizzatore». Mariani ha ringraziato i consiglieri Brugnone e Verga che hanno lavorato alla proposta che, pur avendo l’apprezzamento dello stesso sindaco, non ha avuto seguito: «Avrei votato volentieri la proposta del Pd – ha detto il sindaco – ma il cuore mi dice di votare con la mia maggioranza».
Grande delusione per i due consiglieri del Movimento 5 Stelle con Luigi Genoni che, ad un certo punto del suo intervento, si è rivolto ai cittadini chiedendo di ribellarsi e protestare per il diritto alla salute.
Alle 17 di oggi ci sarà l’assemblea dei soci che dovrà ratificare il piano industriale già approvato da Busto, Legnano, Gallarate e da altri comuni soci.
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