Nella Messa della domenica una preghiera per l’Ondoli

"La Comunità cristiana richiede maggior attenzione al nostro territorio, che ponga la persona, il malato, l’anziano al centro dell’attenzione". Il messaggio in una lettera letta nelle quindici parrocchie del Decanato di Sesto

Angera: i luoghi (inserita in galleria)

Una lettera e una preghiera (inserita tra le intenzioni della preghiera dei fedeli) durante la Messa domenicale per sensibilizzare i fedeli sulla situazione dell’Ospedale di Angera. Il documento, firmato dai parroci dei paesi della zona del Basso Verbano, è stato letto questa mattina in tutte le quindici parrocchie del Decanato di Sesto Calende. Di seguito il testo integrale 

Il Consiglio Pastorale del Decanato di Sesto Calende unitamente ai Parroci esprime seria preoccupazione per la situazione venutasi a creare all’Ospedale di Angera. Tale vicenda non può non interrogare le 15 Comunità cristiane, a partire da quella locale da sempre attenta alle situazioni di fragilità e disagio delle persone. L’Ospedale è infatti da diversi decenni punto di riferimento per tutti i paesi del Decanato e in esso i pazienti trovavano un ambiente accogliente ed ancora a misura d’uomo. In questi ultimi tempi le decisioni riguardanti il nostro Ospedale hanno fortemente penalizzato fasce di particolare fragilità in quanto hanno coinvolto sia i bambini che le donne in gravidanza, come tutti ben sanno, ma anche altre situazioni quali ad esempio quelle dei malati di malattie tumorali, che hanno dovuto, e devono tutt’ora, recarsi all’ospedale di Busto Arsizio per controlli e terapie con evidente disagio sia fisico che psicologico che sociale , se si pensa all’impegno di familiari o conoscenti (oltre che del gruppo volontari) per il trasporto e conseguente richiesta di tempo necessario.

Altri disagi sono legati alla carenza di personale per cui può capitare di recarsi in Pronto Soccorso, e dover tornare il giorno successivo per eseguire un esame radiologico, o doversi recare in altri Pronto Soccors , per altro anch’essi sovraffollati. D’altro canto già da tempo le persone delle nostre Comunità parrocchiali dovevano recarsi in altri nosocomi per visite o prestazioni non disponibili in loco, il problema è che, con l’accentramento di alcuni servizi in pochi ospedali più grandi, si sono allungate di molto le liste di attesa. L’anno nuovo porterà un’importante variazione, cioè il passaggio del nostro Ospedale sotto la direzione dell’Ospedale di Varese.

È un momento molto delicato perché il futuro dell’assistenza sanitaria ospedaliera e specialistica del nostro territorio dipenderanno da decisioni della dirigenza di questa Azienda. La Comunità cristiana richiede pertanto una maggior attenzione al nostro territorio, che ponga la persona, il malato, l’anziano al centro dell’attenzione. In questo senso è auspicabile, oltre al mantenimento di quei servizi che attualmente funzionano bene – si pensi, ad esempio, al potenziamento del Pronto Soccorso e della radiologia, con risorse di personale e macchinari adeguato – al ripristino di un servizio per i malati oncologici che possa dare risposta alle loro esigenze in loco, nonché ad istituire ambulatori specialistici fra quelli di più ricorrente necessità a cominciare dall’oncologia, oltre al discorso che riguarda la maternità e l’età pediatrica.

Le 15 Comunità parrocchiali del Decanato di Sesto Calende si impegnamo a seguire con attenzione gli sviluppi della situazione cercando di informare tutti i cittadini e di fare sentire anche la propria voce a difesa e tutela del diritto fondamentale della salute, della solidarietà, in un’ottica di attenzione e di carità cristiana che affermi i valori evangelici dell’amore per il prossimo, del rispetto della persona, e in senso lato dell’amore fraterno.

I Parroci della Comunità Pastorale di Sesto Calende della Comunità Pastorale di Angera, Ranco e Taino della Comunità Pastorale di Ispra, Cadrezzate e Osmate della Unità Pastorale di Ternate e Comabbio di Mercallo di Varano Borghi

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 25 Novembre 2018
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