Salvare il Lazzaretto si può, parte lo sprint per i Luoghi del Cuore
Il gruppo che si prende cura della chiesetta in Valle Olona lancia un nuovo appello insieme al sindaco Scazzosi per far votare l'edificio tra i Luoghi del Cuore del Fai
C’è ancora tempo per salvare il Lazzaretto di San Rocco in Marnate: scade infatti in data 30 novembre il censimento nazionale “Luoghi del Cuore”, promosso dal FAI in collaborazione con Intesa San Paolo che elargisce fondi ai 3 siti più votati. Attualmente il bene si trova alla 69esima posizione con un totale di 2813 voti, ben lontano dai 40mila e più voti dell’Antico Stabilimento Termale di Porretta Terme, che figura in cima alla classifica. (VOTA QUI)
E’ un risultato che comunque sorride rispetto a quelli degli ultimi anni, e per questo non si devono porre limiti. L’obiettivo realistico del Gruppo per la tutela e conservazione del Lazzaretto è quello di scatenare una gara di solidarietà, più per far conoscere il valore storico dell’edificio nel contesto della Valle Olona che per cercare un’improbabile rimonta in zona Cesarini.
Importante è però il movimento spontaneo che è nato per salvaguardare la struttura, come dichiara il sindaco Marco Scazzosi: “Devo fare i complimenti ai volontari che hanno lavorato per raccogliere le firme, sempre presenti e determinati a salvare un bene unico nel suo genere. Sarebbe bello arrivare quanto meno alla messa in sicurezza del Lazzaretto, anche perché a 200 metri da lì è stato riconosciuto il valore storico dei bunker tedeschi, cosa che può accrescere l’attrattività della zona. Insomma, ci piacerebbe che l’unicità della chiesetta venga valorizzata a dovere”.
Il Lazzaretto, realizzato tra la fine del 1600 e gli inizi del 1700, rappresenta una testimonianza di un preciso momento storico: fu costruito infatti in memoria della peste del 1630, quella raccontata dal Manzoni per intenderci.
Lungo quattro secoli ha vissuto varie vicissitudini, passando anche ad essere un ospedale per i malati di colera del 1911 e un deposito di armi dell’esercito tedesco durante la seconda guerra mondiale. I vantaggi della riqualificazione dell’edificio stanno nella sua dimensione contenuta, che permetterebbe di avviare un progetto snello, e nella sua posizione, crocevia della Via Francigena, che ne uscirebbe ulteriormente valorizzata.
I gruppi che stanno lottando per un riconoscimento dell’edificio invitano dunque il territorio a votare, sul sito del Fai o presso le filiali di Intesa San Paolo, fermo restando che il un obiettivo importante è già stato centrato: accendere i fari su una questione che non può non stare a cuore ai cittadini della Valle Olona.
TAG ARTICOLO
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
Felice su Ennio Doris, il film sul banchiere è firmato dal regista varesino Giacomo Campiotti
Felice su Sono soprattutto stranieri e sportivi i turisti che apprezzano sempre di più il Varesotto
YORK su Nuovo sgombero al campo nomadi di Gallarate, polizia e carro attrezzi al lavoro dal mattino
massimiliano_buzzi su Si affida ad un professionista per rivalersi sul medico che aveva sbagliato diagnosi ma viene truffato
Ombretta Gianni su Le barche d'epoca di Laveno Mombello al Festival internazionale di Sète
PaoloFilterfree su Il PD: "Lega a Varese già asfaltata due volte, loro a caccia di like e noi stanziamo 3,5 milioni per le strade"
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.