Sinti, ancora un incontro in Comune prima dello sgombero

Il sindaco Andrea Cassani ospiterà alcuni rappresentanti della comunità di via Lazzaretto venerdì prossimo: «Ma da lì se ne devono andare»

Sinti, la manifestazione in centro a Gallarate

«Preghiamo per tutti noi, per la pace e la sicurezza. E anche per il sindaco di Gallarate».

Andrea Cssani è al primo piano di Palazzo Borghi mentre riceve la “benedizione” dei sinti di via Lazzaretto, il campo con roulotte e case mobili che il primo cittadino ha deciso di smantellare con le buone o con le cattive.

Dal municipio non si sentono i canti provenienti dai gradini della basilica di Santa Maria Assunta dove i pastori evangelici della comunità, accompagnati dalle chitarre, invocano la misericordia divina per non essere mandati via dal campo in cui vivono da una decina d’anni.

Forse qualcuno di loro spera davvero che dal Comune possa arrivare l’accoglimento alla richiesta di proroga che questa mattina col ghiaccio che ancora nascondeva le pozzanghere del campo in molti chiedevano: «Ci vorranno un paio di mesi per smontare tutto, e vogliamo farlo a nostre spese», dicono i capifamiglia mentre mostrano l’interno delle loro abitazioni: «Qui mica siamo dai Casamonica. Mica ci sono ori, arazzi e piscine. Le nostre, di piscine, sono quelle di plastica gonfiabili d’estate per far giocare i bambini, mica le Jacuzzi»

Ma il sindaco è inflessibile e la ricetta la ribadisce ancora una volta: «Se non ci sono situazioni di indigenza, il Comune non può trovare un’altra casa a queste persone. Se i residenti del campo, o i loro parenti più prossimi hanno proprietà, che vengano ospitati o che vendano i terreni agricoli di cui spesso risultano intestatari, e con quei soldi si comprino una casa. Oppure che si mettano insieme su uno di questi terreni di loro proprietà e che lì si stabiliscano. Ma su quel terreno no, quello è di proprietà comunale e tutto ciò che è stato posizionato risulta abusivo, quindi ora devono andarsene».

Dalla piazza arrivano messaggi di distensione, qualche mano tesa per un ulteriore tentativo di dialogo. Incontro che ci sarà, ma non oggi. Alla fine la data scelta è quella di venerdì, proprio quel fatidico 23 novembre, giorno a partire dal quale secondo gli accordi con la prefettura di Varese ogni minuto sarà buono per mandare le ruspe e la forza pubblica per lo sgombero che in presenza di manufatti, si trasformerà in abbattimento.

Venerdì 23 novembre dunque al mattino si terrà un incontro in municipio alla presenza del sindaco Andrea Cassani, di Ivano Tribini – uno dei capifamiglia del campo – e di Davide Casadio, responsabile nazionale di “Opera Sinti”.
Sarà questo l’ultimo punto di contatto fra l’amministrazione e i residenti di via Lazzaretto?

Andrea Camurani
andrea.camurani@varesenews.it

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Pubblicato il 21 Novembre 2018
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