Torture in garage, interrogatorio di garanzia per i tre minori arrestati

Si è svolto questa mattina di fronte al giudice per le indagini preliminari di Milano. «Cerchiamo le migliori soluzioni educative»

Avarie

Tre dei quattro ragazzini arrestati perché accusati di aver torturato e sequestrato un coetaneo il 9 novembre scorso a Varese sono comparsi questa mattina, martedì, di fronte al giudice per le indagini preliminari presso il tribunale dei minorenni di Milano.

«Possiamo dire che l’interrogatorio si è svolto in maniera composta», spiega Paolo Bossi, l’avvocato che insieme a Pierpaolo Fusco, del foro di Varese, sta difendendo uno dei tre minori, «altro non possiamo svelare, vuoi per esigenze difensive, vuoi per le norme della legge, che impone una giusta protezione per i minori coinvolti in fatti di cronaca».

L’unica aggiunta che il difensore si premura di fare riguarda il contesto generale dei fatti: «Si sta cercando di ricostruire l’accaduto, certo. Ma le parti vogliono prospettare la migliore soluzione educativa possibile, sia per la vittima, sia per gli altri giovani coinvolti».

«Il mio assistito ha risposto correttamente alle domande, ha ammesso le sue responsabilità per quanto concerne la sua posizione – ha specificato Luca Abbiati del foro di Busto Arsizio, il legale di un altro degli arrestati -. In questa fase dovranno necessariamente convivere le esigenze cautelari assieme a quelle educative, legate soprattutto alla giovane età dei ragazzi»

Dunque il primo contatto che i tre giovani sottoposti a misura cautelare hanno avuto col giudice, a garanzia del diritto di difesa dell’indagato, è avvenuto.

Il quarto ragazzo, il più giovane, era invece stato sottoposto a fermo già una settimana fa, fermo poi convalidato.

Tutti i giovani – tre di 15 anni, uno di 14 – sono ancora all’Istituto penale minorile Beccaria di Milano.

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Pubblicato il 27 Novembre 2018
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