5G, Città Metropolitana gioca d’anticipo: tralicci nei piazzali delle case cantoniere

Assegnati ad un'associazione di imprese 41 spazi in disuso per posizionare i tralicci sui quali gli operatori potranno installare i ripetitori per la connessione wireless ultraveloce che partirà nel 2020

A Palazzo Isimbardi (sede della Città Metropolitana di Milano) è stato presentato questa mattina, martedì, il progetto che permetterà a Milano e alla sua provincia di dotarsi di un servizio capillare di telecomunicazione 5G, realizzato grazie alla partership tra l’Amministazione e un raggruppamento temporaneo di imprese, tramite un project financing.

Punto centrale del progetto è la valorizzazione del territorio; i 41 siti scelti per costruire le cosiddette “stazioni-base” sono infatti luoghi abbandonati, principalmente piazzali di case cantoniere in disuso che un tempo assicuravano la percorribilità delle normali strade e nel futuro permetteranno di aprire nuove autostrade fatte di bit.

“Abbiamo voluto sfruttare le nostre apparenti debolezze – dichiara il vicesindaco Arianna Censi– per creare valore e vantaggio economico. C’è stata la volontà politica di scrivere il futuro, anche in ottica Olimpiadi, che sono un grande fenomeno di connessione mondiale, e più le nostre aziende saranno connesse più riusciranno a valorizzarsi. Ringrazio i privati che si sono lanciati in questo lungo impegno con coraggio (9 anni di gestione dei tralicci per le imprese coinvolte). Un grazie infine al lavoro, oscuro ma importantissimo, di tutto il know-how tecnico dell’Amministrazione che conferma l’ottimo lavoro svolto in questi anni”.

Si è calcolato che tutti e 41 i siti, in 9 anni, renderanno complessivamente un milione e 800 mila euro, più un ulteriore ricavo derivante dal noleggio delle stazioni agli operatori telefonici. Presenti anche Diego Pol, rappresentante dei privati coinvolti, Maria Cristina Pinoschi, direttrice dell’Area infrastrutture della Città metropolitana, Cristoforo Massari, responsabile del servizio innovazione tecnologica, e Francesco Vassallo, consigliere delegato all’Innovazione.

Proprio Massari ha definito la città come “un generatore di futuro, anticipandolo perché questa è un’iniziativa che vede altre poche sperimentazioni al mondo. Importante che si sia fatto tramite un project financing, che burocraticamente per le imprese è uno strumento difficile da usare nel nostro Paese, e che invece rivela il suo lato buono quando il pubblico riesce a dare spazi e a gestirli in sinergia con il privato. Grazie alla parte tecnica, non dimenticando la ricettività dalla parte politica, che ha accolto con entusiasmo il progetto”.

Chiude infine Diego Pol: “Un onore lavorare con un’Amministrazione competente che crede nel futuro quanto ci crediamo noi, faremo il più possibile per soddisfare i bisogni e un domani ampliare la rete”. La Provincia di Varese vedrà spuntare dei tralicci a Sud, nei comuni di confine: a Busto Garolfo, dove i lavori sono già iniziati, e poi a Legnano, Rescaldina e Castano Primo.

Che cos’è il 5G

La connessione 5G, ovvero di quinta generazione,  permetterà di collegare ad alta velocità ogni cosa rendendo reali molti di quei progetti che oggi sono solamente sulla carta e che passano sotto il nome di “Internet of things”. Grazie al 5G gli utenti potranno contare sempre su di un’altissima banda a disposizione con una bassissima latenza (ping).

Si potrà scaricare programmi pesanti o vedere film in 4K da smartphone o tablet ma soprattutto, il questa tecnologia permetterà di realizzare auto connesse e a guida autonoma e utilizzare tutte quelle nuove tecnologie che richiederebbero una costante presenza di una rete a banda larghissima per funzionare.

Per le aziende ed i costruttori rappresenta una grandissima possibilità di sviluppo.  La Next Generation Mobile Networks Alliance definisce quindi generalmente con “5G” uno standard in grado di consentire, velocità dati di decine di megabit al secondo per decine di migliaia di utenti, 1 gigabit al secondo simultaneamente a molti lavoratori con gli uffici posti sullo stesso piano, centinaia di migliaia di connessioni simultanee per massicce reti di sensori senza fili, efficienza spettrale significativamente potenziata in confronto al 4G, miglioramento della copertura , miglioramento dell’efficienza dei segnali, diminuzione sensibile dei tempi di latenza in confronto al 4G.

Orlando Mastrillo
orlando.mastrillo@varesenews.it

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Pubblicato il 11 Dicembre 2018
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