Lo sviluppo di Malpensa va gestito coinvolgendo i territori

I Sindaci del CUV chiedono che venga ripristinato il "piano d'area" promosso nel 1999 e poi accantonato

assemblea sindaci cuv

«Quanto il nostro territorio può sopportare ancora?».
È la domanda che si sono posti i sindaci del Consorzio Urbanistico Volontario (CUV) alle prese con un ospite, lo scalo di Malpensa, in continua espansione.

Nei mesi scorsi, i comuni dell’area periferica allo scalo, Somma Lombardo, Arsago Seprio, Casorate Sempione, Cardano al Campo, Samarate, Ferno, Golasecca, Lonate Pozzolo e Vizzola Ticino, hanno dovuto fare i conti con il rifacimento di una pista. Ora ci si prepara alla chiusura totale, anche se temporanea dal 27 luglio al 27 ottobre, dell’aeroporto di Linate mentre notizie di difficoltà sulla Statale 336 sono ormai quotidiane tra incidenti e incolonnamenti.

Da qui l’esigenza di smuovere le acque per ottenere una pianificazione dell’intera zona: « Occorre rilanciare il Piano d’area – spiega Claudio Ventimiglia, sindaco di Golasecca presidente di turno del CUV – Era stato presentato nel 1999 e poi messo in da parte. Ma i tempi sono maturi perché ci si interroghi sulle modalità di convivenza tra l’aeroporto e il suo territorio. Aria, rumore, traffico, sono tutti argomenti delicati che vanno affrontati in vista della continua crescita di questo scalo».

Il Cuv si è costituito nel lontano 1973 allo scopo di costruire un confronto tra il territorio costituito dai comuni del sedime e limitrofi e la realtà dell’aeroporto di Malpensa.

« Oggi – ha spiegato Claudio Ventimiglia – ci troviamo qui per fare presente pubblicamente che, in questa attualità, non ci sentiamo a pieno difensori dei nostri territori e dei nostri concittadini, in quanto non abbiamo gli strumenti adeguati per difenderci e difendere i nostri 80 mila cittadini che con noi subiscono quotidianamente i disagi provocati dal repentino incremento di movimentazione aerea.
L’aeroporto della Malpensa sopporta il 56% del trasporto cargo nazionale e questo è un dato destinato ad aumentare nel breve periodo.
È stato già ricordato a Enac ed Enav che gli aeromobili al decollo, pur nel formale rispetto delle procedure, continuano a sorvolare i centri abitati procurando disagi ai cittadini, soprattutto nelle ore notturne e al primo mattino, questa situazione è insostenibile.
I vertici di Enac, Enav e Sea non hanno saputo dare risposta in un incontro nel mese di luglio sul futuro che attende i nostri paesi»

La richiesta, quindi, è quella di sollecitare Regione Lombardia ad affrontare il piano d’area: « L’importante è discuterne: se poi sarà la Regione stessa o la Provincia a gestire il confronto poco importa. Ma occorre riprendere quel dialogo».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 01 Dicembre 2018
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