Tra gli affreschi del Salvini nasce la start-up degli avvocati d’affari

La PBV Monitor ha sede nel mulino-museo del grande pittore e varato un progetto per diventare la "Trivago dei legali". Che è piaciuto a un investitore londinese

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In sottofondo c’è il rumore del torrente Viganella, davanti agli occhi la grande ruota che aziona gli ingranaggi dell’antico mulino, oggi trasformato in museo. Sui muri gli affreschi lasciati in eredità da quel grande artista “nascosto” che è stato Innocente Salvini. Mai ti verrebbe in mente di trovare, in un posto del genere, la sede di una start up tutta italiana – anzi varesina – che si occupa di avvocati di affari e che ha ricevuto un finanziamento cospicuo per perfezionare un’idea innovativa per il settore. (nella foto, da sinistra: Paolo Bossi, Ambrogio Visconti, Andrea Canobbio)

È infatti all’interno del Museo Salvini, a cavallo del confine tra Cocquio Trevisago e Gemonio, che ha sede PBV Monitor, società nata da una costola dell’agenzia PBV&Partners che fa capo ad Ambrogio Visconti, 45 anni e discendente diretto del grande pittore, formatosi all’interno delle grandi società internazionali di consulenza quali Arthur Andersen e Deloitte. Visconti e i suoi soci (il fagnanese Paolo Bossi e il guanzatese Andrea Canobbio) hanno, tra le proprie attività, la redazione di un magazine online di notizie legali in tre lingue (italiano, francese e inglese), il Global Legal Chronicle, con il quale monitorano e analizzano quotidianamente decine di transazioni d’affari in giro per il mondo viste con gli occhi degli studi legali che le hanno condotte. Il magazine (circa 130mila pagine viste al mese nelle tre edizioni) è una parte dei servizi editoriali offerti dalla società.

Sulla scia di questa attività è nata l’idea di realizzare quello che Visconti chiama il “Trivago degli avvocati”, una piattaforma capace di mettere a confronto i servizi (in ambito business) offerti in 77 giurisdizioni diverse da oltre 7mila studi legali (e oltre 80mila avvocati) in tutto il mondo e renderli così disponibili ad aziende e professionisti che ricercano determinate prestazioni, specie all’estero. Il sistema consente di identificare studi ed avvocati che hanno esperienza specifica in determinate transazioni, con l’obiettivo di fornire ad aziende e professionisti gli strumenti per compiere la scelta più appropriata rispetto alle proprie esigenze. 

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Il mulino Salvini a cavallo del corso del torrente Viganella, tra Gemonio e Cocquio

Per sostenere l’avvio della start-up, dicevamo, la società varesina ha ottenuto un finanziamento importante da parte di Clear Leisure Plc, società quotata a Londra nel settore AIM (quello che si occupa di piccole e medie imprese) e che ha interessi e investimenti immobiliari anche in Italia (la principale nel parco acquatico Ondaland a Vicolungo). L’accordo tra Clear Leisure e PBV Monitor prevede un primo round di finanziamento di 278.750 sterline (circa 310.700 euro) con cui la società inglese ha acquistato il 10% della start up: denaro che nel breve periodo servirà a implementare il numero di analisti impiegati da PBV Monitor: l’azienda prevede di impiegare 7 nuovi addetti (tra cui diversi madrelingua: russo e arabo i prossimi innesti) entro l’anno che diventeranno 11 nel 2020.

«Il nostro progetto si poggerà su tre pilastri» spiega Visconti a VareseNews. «Un sito con registrazione gratuita simile a quello attuale, nel quale si trovano le informazioni e le valutazioni di un grande numero di studi legali e avvocati. Una piattaforma di intelligence a pagamento, dedicata soprattutto ad aziende e banche d’affari nella quale saranno disponibili set di dati con una storicità maggiore, ridistribuiti secondo le esigenze dei clienti. Infine la parte più intrigante, uno strumento che permette la disintermediazione, cioè quello che oggi fanno altri siti su altre questioni come assicurazioni o mutui. In questo caso chiunque può richiedere una comparazione tra diversi studi legali dei quali forniamo la nostra analisi. Nel momento in cui il cliente sceglie di fare questo beauty contest, riconosce al sito un fee (pagamento): i legali saranno avvisati della presenza di un possibile cliente tramite la nostra piattaforma e contratteranno con lui il prezzo della prestazione. Di fatto noi offriamo al cliente un servizio che arriva fino alla scelta dell’avvocato: d’altra parte, per legge, non possiamo ricevere denaro dai professionisti per portare loro la clientela».

Visconti e i suoi soci hanno compiuto un’altra scelta radicale, quella appunto di impiantare la sede di PBV Monitor lontano dalle città, in uno “scrigno” isolato qual è il Museo Salvini, pur mantenendo un ufficio a Milano. «Chiaramente nella scelta c’è una componente affettiva – spiega Visconti – ma non è l’unica. Innanzitutto siamo vicini a Malpensa, scalo che soprattutto grazie alle low cost permette di avere grande varietà di movimento in partenza e in arrivo. Poi i costi sono sensibilmente inferiori rispetto alle grandi città. E ancora, sul nostro territorio ci sono realtà come la Scuola Europea e il JRC di Ispra che possono essere utili in diversi modi. Del resto non siamo i primi a ragionare così: ci sono fior fior di grandi studi legali newyorkesi che, pur mantenendo una sede operativa nel centro della metropoli a prezzi astronomici, posizionano i loro centri studi e gli uffici direzionali dove tutto costa molto meno. O dove si respira un’aria migliore. E qui, tra il fiume e i boschi, i prati e le opere d’arte, la qualità della vita è decisamente migliore».

Damiano Franzetti
damiano.franzetti@varesenews.it

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Pubblicato il 08 Gennaio 2019
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