Insulti alle donne, Vivicislago chiede una reazione forte alle parole di Ercole Rossi

La lista civica si rivolge anche alla vicesindaco Chiara Broli per chiedere una condanna netta delle parole del consigliere

Chiara Broli è il nuovo vicesindaco di Cislago

«Quando si arriva ad insultare pubblicamente le donne, definendole “zoccole e stronze” perché hanno un pensiero diverso dal tuo, è impossibile far finta di nulla».

Inizia così la nota del gruppo ViviCislago che commenta un post dai toni forti pubblicato e poi rimosso dal consigliere Ercole Rossi.
«Non ci sono giustificazioni. È un modo sessista, violento e indegno di esprimersi, ancor più grave se commesso da chi ricopre un incarico istituzionale. Ed è altrettanto grave soprassedere o fingere di prendere le distanze dal grave atteggiamento del consigliere Rossi. La violenza e l’intolleranza non devono mai essere giustificate, nemmeno nelle parole. Perché non prendere provvedimenti, non riconoscere la gravità di un atto del genere, significa avallare ed essere complici del fallimento educativo, sociale e politico della nostra società e del nostro paese».

La nota della lista civica è decisamente forte nei contenuti perchè spiegano «sono atteggiamenti reiterati e assolutamente non nuovi». «E’ il motivo per cui, il nostro gruppo, un mese fa ha presentato una mozione per discutere e approvare il codice etico e comportamentale degli amministratori comunali. In tante altre occasioni infatti, anche nelle sedi istituzionali dei consigli comunali, sotto gli occhi attoniti dei presenti, sono volati insulti e violenze verbali, da parte di alcuni membri di questa maggioranza”.
Il riferimento è a quando «il sindaco Gianluigi Cartabia ha pubblicamente insultato una consigliera d’opposizione. E in quell’occasione, nessuno dei membri di maggioranza ha condannato pubblicamente la grave esternazione, prendendone le distanze».

Vivicislago continua con un appello: «Davvero il vice sindaco Chiara Broli, da donna e assessore che ha dichiarato più volte di voler essere in prima linea per la tutela della donna “condannando fermamente ogni tipo di violenza e sopruso, anche verbale”, di fronte ad affermazioni sessiste così gravi, sceglie di abbassare nuovamente il capo? Sono questi gli esempi del sottoscritto “Patto dei Comuni per la parità di genere e contro ogni tipo di violenza?”».

Da questi considerazioni la richiesta finale: «È necessaria una presa di posizione forte, decisa, chiara e sopratutto reale. E’ ora di assumersi delle responsabilità, perché noi ci rifiutiamo di accettare che questa possa essere considerata la normalità. La violenza, a qualsiasi livello, e contro chiunque, va fermamente respinta. E non solo a parole».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 29 Gennaio 2019
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