La vite negli spaghetti dei bambini arriva da un macchinario delle cucine
La relazione della ditta che fornisce i pasti alle scuole della città sul tavolo dell’assessore Castelli: «Rassicurazione dell’azienda, ma se si ripeterà scatteranno le penali»
Arriva da una strumentazione interna alle cucine delle scuole di Luino la vite finita la settimana scorsa nel piatto di spaghetti di una bimba della scuola di Creva.
Lo ha evidenziato la relazione tecnica stilata dalla società che fornisce i pasti da una ventina d’anni alle scuole della città.
L’episodio, subito segnalato alle insegnanti e poi al Comune, fece rapidamente il giro di Luino lasciando sbigottiti molti genitori che mandano i bimbi negli istituti pubblici: oltre alle primarie del centro ci sono anche le Motte, Creva, appunto Voldomino e le scuole medie. In più anche la minoranza consiliare chiese spiegazioni alla giunta.
L’assessore ai servizi scolastici Piermarcello Castelli, una volta apprese la notizia, chiese lumi all’azienda che dal 2000 fornisce quotidianamente i pasti alle centinaia di alunni: «Attendo il risultato di una relazione».
Relazione che è giunta ieri e che Castelli ha letto: da quanto si apprende la vite in questione arriva dal sensore di livello di un cuoci pasta.
Si tratta dunque di una dotazione strumentale delle cucine: l’oggetto di metallo arriva da lì e per fortuna è stato notato in tempo dalla bimba.
La relazione è frutto di una verifica tecnica effettuata da un manutentore dell’azienda il 9 gennaio scorso da cui è emerso che si tratta di un “fatto accidentale e non ripetibile”, scrive l’azienda assicurando in futuro un “monitoraggio costante da parte del manutentore e del personale, con controllo visivo del macchinario”.
Dal canto suo il Comune ha fatto un richiamo all’azienda fornitrice dei pasti per gli scolari. «Il richiamo formale è rivolto al rigoroso rispetto di quanto previsto nel capitolato d’appalto», ha specificato l’assessore alla scuola Piermarcello Castelli aggiungendo che «qualora l’episodio si dovesse ripetere è prevista, sempre secondo il capitolato una penale di 700 euro»
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