Malattia di La Peyronie, una patologia poco conosciuta della sfera maschile

I sintomi ed i danni sono diversi nei vari soggetti e così anche il trattamento per guarirne

vario

Tra le diverse patologie che interessano l’ambito sessuale maschile molte sono sconosciute ai più. Risulta pertanto molto facile che alcuni soggetti possano soffrirne senza sapere di cosa si tratti e gli effetti diventino quindi non solo fisici, in quanto legati alla malattia stessa, ma assumano anche una forte connotazione psicologica.

Una di queste malattie è il morbo di La Peyronie. Il medico francese François Gigot de La Peyronie diagnosticò e descrisse per la prima volta nel 1743 la malattia nota come IPP (Induratio Penis Plastica). Si tratta di una cavernite fibrosa che interessa il 9% degli uomini e che può presentarsi ad ogni età anche se la maggiore incidenza si ha tra i 50 ed i 60 anni. Tale patologia consiste nella formazione di placche fibrose cicatriziali all’interno della tonaca albuginea del pene. In pratica è possibile notare una curvatura del pene dovuta al tiraggio che avviene a causa della diversa elasticità presentata dalla placca cicatriziale rispetto al tessuto sano.

Non sono note le cause che portano alla formazione di tali placche sul rivestimento dei corpi cavernosi del pene, ma spesso viene ricondotta alla risposta che il corpo dà per sanare microtraumi dovuti a rapporti sessuali piuttosto che a veri e propri urti. Sembra che il corpo attivi meccanismi di cicatrizzazione per sanare tali microfratture dei tessuti con il conseguente aumento di spessore che causa una perdita di elasticità. Sono comunque presenti studi che riportano relazioni con il morbo di Dupuytren piuttosto che con fattori genetici o con terapie in atto come l’emodialisi.

La presenza di una o più placche cicatriziali sulla struttura del pene ne determina quindi, oltre ad una curvatura più o meno importante, la possibilità di avere problemi di erezione e l’insorgenza di dolori con conseguenti problemi per la normale vita sessuale. Non tutti i soggetti affetti dal morbo di La Peyronie comunque presentano la stessa sintomatologia che in alcuni casi può essere totalmente assente malgrado la presenza di placche molto estese.

La malattia è caratterizzata da due fasi. Nella prima fase, chiamata acuta, la placca cicatriziale è in piena formazione e quindi evolve nella forma e nella posizione. In questa fase è spesso presente tra i sintomi anche il dolore in fase di erezione e non è possibile intervenire per curare la malattia per tutta la durata di questa prima fase che solitamente dura circa 12 mesi.

La seconda fase è conosciuta come fase cronica ed è in questa fase di stabilizzazione della placca che il dolore diminuisce ed è possibile valutare quale sia la terapia più idonea per la risoluzione della malattia che è sempre curabile.

La malattia è destinata a regredire e risolversi autonomamente solo nel 13% dei casi mentre per tutti gli altri soggetti sarà necessario ricorrere ad un intervento chirurgico.

Grazie all’aiuto di un andrologo esperto si potrà quindi avere una diagnosi certa oltre alla possibilità di vagliare quale sia la tipologia di intervento da eseguire per eliminare la placca cicatriziale e ripristinare la forma, le dimensioni e la funzione erettile del pene in modo da tornare ad avere una vita sessuale normale.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 14 Gennaio 2019
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