Morte di Francesco Raimondi, l’avvocato critica il comportamento dell’assicurazione
L'avv. Galimberti: "L'assicurazione non ha assunto una posizione di dissociazione riguardo il comportamento dell’imputato e della di lui madre". I legali degli imputati hanno chiesto il rito abbreviato
Francesco Raimondi, 63 anni, ha perso la vita l’8 febbraio 2017. È morto a causa delle ferite riportate nell’incidente stradale avvenuto lungo la SS 233 a Marchirolo, a seguito della collisione da parte di una Volkswagen Golf mentre si trovava alla guida della sua autovettura.
Per le due persone coinvolte nell’incidente, madre e figlio (guidava il 27enne, come accertato dalle indagini da parte della Procura della Repubblica di Varese), gli avvocati dell’imputato nell’udienza preliminare tenutasi il 16 gennaio hanno chiesto il rito abbreviato condizionato all’espletamento di una perizia cinematica.
«L’imputato e sua madre, oltre ad aver fuorviato l’attività di indagine, non hanno mai manifestato alcun segno di pentimento – si legge in una nota inviata dallavv. Davide Galimberti, difensore della parte civile costituita -. Gli eredi, presenti all’udienza, già provati per il dramma della perdita del congiunto non hanno ancora ricevuto alcun indennizzo dall’assicurazione: solo nella stessa mattina, in cui dopo quasi due anni mentre era in corso l’udienza preliminare, la compagnia assicuratrice ha inviato una mail al legale dei famigliari per programmare un primo contatto telefonico di confronto sulle richieste risarcitorie avanzate da parte Raimondi. Di fronte allo sconcerto manifestato dalla famiglia della vittima (colonna della Protezione civile di Marchirolo e sempre socialmente molto attiva) esprimo il mio disappunto per la condotta dell’assicurazione che, pur non essendo parte nel procedimento penale, non ha assunto una posizione di dissociazione riguardo il comportamento dell’imputato e della di lui madre in un ipotesi di reato così grave, in un periodo storico in cui, opportunamente, i temi dell’educazione stradale, della sicurezza e del rigoroso rispetto delle norme del codice della strada costituiscono precipuo interesse della collettività al pieno rispetto».
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