Un anno dopo Pioltello: il ricordo del disastro del 25 gennaio
È passato un anno dall'incidente che ha provocato tre morti e decine di feriti. Il ministro Toninelli chiede scusa a nome dello Stato, i pendolari lamentano il peggioramento del sistema dei trasporti
È passato un anno dall’incidente ferroviario di Pioltello: il deragliamento di un treno Cremona-Treviglio-Milano provocò tre morti e quarantasei feriti tra i pendolari che di prima mattina si dirigevano verso Milano.
Questa mattina alle 6.45 il sindaco di Pioltello Ivonne Cosciotti, il sindaco di Milano e della Città Metropolitana Giuseppe Sala, il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana e il prefetto di Milano Renato Saccone hanno presenziato alla prima commemorazione.
È arrivato anche un messaggio dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella: «La sicurezza della rete di trasporti e l’efficienza del servizio costituiscono parte della qualità della vita, e della libertà stessa, della nostra comunità nazionale. Le garanzie sono affidate alle istituzioni pubbliche, agli organi di controllo e agli operatori, e non possono essere compresse o sacrificate in nome di altre priorità»,
L’esponente M5S cremasco Danilo Toninelli, nelle ore della tragedia, aveva postato un tweet che se la prendeva con il sindaco di Milano Giuseppe Sala, una posizione che era apparsa quasi incomprensibile visto che il Comune di Milano non aveva competenza né sulla rete ferroviaria (in quel punto di proprietà dello Stato) né sui treni. Oggi, da Ministro dei trasporti e infrastrutture, ha ricordato il disastro salendo, insieme ad altri esponenti M5X, sulla stessa corsa del mattino presto che era deragliata. Ha anche chiesto scusa a nome dello Stato:
La tragedia è stata ricordata anche da molti altri esponenti della politica lombarda, sia di governo che di minoranza, non solo a Milano ma anche a Roma (ad esempio Alessandro Alfieri, allora consigliere regionale e oggi senatore, sempre di minoranza).
Il quotidiano CremonaOggi, a bordo del treno, ha intervistato anche alcuni pendolari che erano sul convoglio coinvolto un anno fa nel disastro:
L’anniversario della tragedia è stato molto sentito anche dai pendolari, primi interessati in quanto viaggiatori quotidiani sui treni di Lombardia. «I ritardi e disservizi sono stati “quasi metabolizzati” e accettati» ha scritto amaramente Raffaele Specchia, del Comitato della Gallarate-Milano. «Non c’è il tempo per partecipare alle eventuali manifestazione che vengono organizzate, non c’è il tempo per far sentire la propria voce unanime, si è sempre troppo presi nel correre per prendere il treno. Quello che mi ha fatto “rabbrividire” è stata l’accettazione e il superamento anche di questa tragedia, che è rimasta solo scolpita nelle cronache. A quasi distanza di un anno ora ci ricordiamo della tragedia, come se avessimo calenderizzato anche il dolore. Arriverà il 26 gennaio e tutto ritornerà come prima».
Specchia lancia anche «una proposta al Consiglio regionale lombardo»: una «fase costituente sui trasporti in Lombardia, che superi il conflitto politico e pensi alla risoluzione dei problemi dei pendolari, parlando sia con Trenord ma anche con Rfi», vale a dire il gestore della rete FS (l’incidente di Pioltello, secondo le indagini, è legato alle condizioni dei binari nel tratto specifico, sulla linea Milano-Treviglio-Venezia).
Nell’ultimo anno la discussione sulla qualità del trasporto ferroviario in Lombardia è diventata centrale: Trenord ha previsto anche una serie di sostituzioni di treni con autobus per migliorare le performance delle linee (a novembre 2018 sono state 26 su 42 le linee “insufficienti”).
Nella giornata di oggi è in programma anche uno sciopero che interessa la società FerrovieNord, che gestisce i binari regionali nel Nord Milano: i dipendenti lamentano tagli al personale e alla manutenzione ma la scelta del giorno ha causato anche polemiche tra i viaggiatori.
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