Al buio per 500 metri nel bosco con una barella in spalla
Esercitazione in notturna del Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico di Varese: 11 tecnici del soccorso in montagna, tra cui un medico e un’infermiera hanno coperto al buio la distanza
Cosa succede in caso di malore a Monteviasco? Uno scenario ipotizzato questa notte gli 11 tecnici del Soccorso Alpino della stazione di Varese che al buio, aiutati dalla sola luce delle pile frontali, hanno trasportato una barella carica lungo la scalinata che collega la frazione rimasta isolata dal fondovalle.
Tutto in discesa, al buio, lungo il terreno accidentato della mulattiera di 1400 gradini e col peso della barella, di oltre 50 chili.
Si è trattato di un’esercitazione nella quale è stato simulato il peggiore degli interventi, vale a dire l’impossibilità di far volare l’elicottero.
Il CNSAS, come si ricorderà, trasportò oramai mesi fa in quota e a ridosso della piazzola di atterraggio per l’elicottero a Monteviasco, diverso materiale sanitario.
Fu l’allestimento di quella sorta di “ospedaletto” a costituire il primo tassello per garantire un minimo di sicurezza ai pochi residenti rimasti nella frazione ai mille metri della val Veddasca rimasti privi di collegamento con la funicolare in seguito all’infortunio sul lavoro mortale che costò la vita a Silvano Dellea.
I problemi per collegare il paesino, dove vivono ancora una manciata di persone, e l’abitato di Curiglia sono enormi. La funivia è ferma e ci vorrà altro tempo rima che riparta: nessuno sa ancora quanto.
Allora corde, barelle, ma anche presidi sanitari, medicinali e materiale di primo soccorso che permette in caso di necessità di affrontare non senza fatica il trasporto in discesa di un ferito venne portato già verso la fine di novembre a Monteviasco, sempre dal Soccorso Alpino, e sempre di notte: simulare il movimento con le reali condizioni di intervento, in quoti casi risulta fondamentale.
E così è stato fatto nella tarda serata di giovedì quando il gruppo, composto tra l’altro anche da un medico e un’infermiera, ha compiuto con successo la missione di trasporto.
La presenza nella sommità del monte del materiale medico consente infatti di coprire in caso di necessità il percorso verso Monteviasco a passo celere, o di corsa.
Nella migliore delle ipotesi il tempo di percorrenza si aggira attorno alla mezzora: si corre in salita, per 500 metri di dislivello.
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