Più costo o più opportunità? Si torna a discutere del Maga

È un dubbio, per così dire, che attraversa la maggioranza di centrodestra. Cassani critico: "Manca la domanda, più dipendenti che visitatori". L'assessore Peroni difende il museo "volano di sviluppo e crescita": "Non si può pensare solo alle asfaltature". Al 23 marzo aprono tre mostre

Andrea Cassani Isabella Peroni museo maga

Era da un annetto o poco più che non tornava alla ribalta, ma il tema è sempre lì: quanto investire sul ruolo del museo Maga? Un tema che attraversa la maggioranza di governo della città di Gallarate, come si è visto (nuovamente) durante il sopralluogo della commissione cultura al Museo d’arte contemporanea.

«L’offerta è ampia e qualificata, la città investe soldi e il museo mette competenze. Duole constatare che probabilmente manca la domanda» dice il sindaco Andrea Cassani. Che in commissione, mercoledì pomeriggio, è stato franco nel mettere il tema sul piatto: «Resto perplesso sul contesto generale» ha esordito davanti alla direttrice Emma Zanella e alla presidente Sandrina Bandera. Per porre poi appunto il problema di un museo in cui «ci sono più dipendenti che visitatori», ha detto con immagine forte.

Il punto di partenza, ovviamente, è la ricorrente questione del contributo che il Comune dà alla Fondazione Zanella. Perché – al di là dell’attività di fundraising e di contributi da enti esterni alla città (come Fondazione Cariplo) – il grosso dei fondi vengono dal bilancio comunale, con scelta d’investimento e di stimolo della crescita.«Solo i costi del Maga sono il triplo di quel che investe Busto sulla cultura, 200mila euro. Io non dico di togliere soldi alla cultura: ma se quell’offerta culturale è troppo di nicchia, non si può pensare ad investire su altro?» dice ancora Cassani.

Fin qui il sindaco. In commissione però c’è stata anche la voce dell’assessore alla cultura Isabella Peroni, che ha invece difeso l’idea dell’investimento fatto nel 2010 sul Museo Arte Gallarate e portato avanti fin qui. «Qui non ci sono sprechi, non possiamo solo asfaltare le strade» ha replicato al sindaco Peroni, citando indirettamente la relazione di Emma Zanella e Sandrina Bandera, che hanno sottolineato l’attenzione «al centesimo» nelle spese. Peroni ha ribadito l’idea che «la cultura è un volano di sviluppo e crescita» e, quasi a replicare direttamente a Cassani, ha detto che «miope e antica è la visione secondo cui la cultura è interesse di nicchia».

Cassani citava anche il finanziamento al museo di Gallarate che è «il triplo di quel spende Busto». Negli ultimi tre anni l’amministrazione Cassani ha seguito una “road map” che prevedeva la riduzione, progressiva e giudicata sostenibile, del contributo del Comune, ridimensionato fino ai 575mila euro del 2018. Lo stanziamento per il 2019 dovrebbe essere definito in questi giorni, in vista del bilancio di previsione 2019.

Quanto all’attività vera e propria del museo (oggi è tra l’altro il sesto anniversario dell’incendio al museo Maga del 2013), al 23 marzo inaugureranno contemporaneamente tre mostre: una del videomaker Giovanni Brebbia, quella di Stefano Cagol e quella di Giannetto Bravi, che dona anche una serie di opere al museo. In questa occasione è previsto anche il riallestamento della collezione permanente.

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 14 Febbraio 2019
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