Un cittadino accusa due controllori, Autolinee Varesine replica e querela

Un cittadino che denuncia di essere stato aggredito mettendo due controllori sotto accusa, l’azienda dei trasporti difende i suoi dipendenti e accusa il passeggero di aver raccontato il falso. C’è tutto questo in una brutta vicenda raccontata da un cittadino residente a Varese, con la conseguente risposta di Autolinee Varesine

autolinee varesine

Un cittadino che denuncia di essere stato aggredito mettendo due controllori sotto accusa, l’azienda dei trasporti difende i suoi dipendenti e accusa il passeggero di aver raccontato il falso.

C’è tutto questo in una brutta vicenda raccontata da un cittadino residente a Varese, con la conseguente risposta di Autolinee Varesine.

LA VERSIONE DEL CITTADINO – Il cittadino, il signor Giuseppe, origini calabresi ma residente in città da anni, ha raccontato con tanto di denuncia alla Polizia e referto in Pronto Soccorso di essere stato letteralmente aggredito da due controllori delle Autolinee Varesine sulla linea E nella giornata di mercoledì 20 febbraio: «Qualche giorno prima avevo aiutato un anziano senza biglietto al quale i controllori volevano dare una multa: ne è nato un diverbio, mi hanno trattato male, ma è finita lì – racconta -. Mercoledì ho ritrovato gli stessi controllori sul bus, quando stavo per timbrare mi hanno fermato e mi hanno detto che non avevo timbrato. Io non ho voluto dar loro le mie generalità, e così non mi hanno fatto scendere alla mia fermata, ma mi hanno costretto a scendere in piazza Monte Grappa. Sono andato in banca, mi hanno seguito, e quando sono uscito mi hanno insultato e addirittura preso per la giacca e colpito con un calcio. C’è un mio amico testimone, che vedendomi spaventato mi ha portato in pronto soccorso dove mi hanno diagnostico un forte stato di agitazione. Io non voglio nulla per me, vorrei solo delle scuse e che non succeda mai più».

LA VERSIONE DI AUTOLINEE VARESINE – Totalmente diversa la versione ricostruita e fornita da Autolinee Varesine: «Inventarsi un’aggressione fisica rappresenta senza dubbio una delle scuse più originali a cui abbiamo assistito, nel vano tentativo di non pagare un biglietto dal valore di 1.40 Euro o la sanzione collegata a questa fattispecie – si legge in una nota diffusa dall’azienda -. Ci spiace dunque constatare che il signor XXX (in quanto al nostro personale di verifica non ha fornito alcuna generalità) sia arrivato a tanto, ma siamo anche convinti che la Giustizia farà il suo corso per perseguire questo genere di illazioni. La dinamica dell’accaduto, infatti, è radicalmente diversa da quanto esposto dal soggetto. Nella mattinata del 20 febbraio, due nostri verificatori salgono sulla linea E in direzione centro all’altezza della fermata dell’ospedale: pochi passeggeri, ben redistribuiti su un autobus snodato lungo 18 metri, e nessuna coda presso le obliteratrici regolarmente funzionanti. Il soggetto in questione, seduto nella parte posteriore del bus a pochi centimetri da uno delle obliteratrici, dietro richiesta del nostro personale esibisce un biglietto urbano non convalidato, e anzi chiede ai controllori di convalidarglielo loro: chiaramente, essendo le macchinette pienamente funzionanti e non essendoci alcuna condizione per avergli impedito di svolgere questa facilissima operazione al momento della salita a bordo, i nostri verificatori si rifiutano e gli ricordano che tale fattispecie (il biglietto non convalidato) comporta una sanzione amministrativa. Nonostante gli stessi verificatori si siano prontamente qualificati nelle loro funzioni di pubblici ufficiali, la persona non fornisce loro né le generalità, né un documento per procedere all’identificazione e alla sanzione. Tale rifiuto configura già lo sconfinamento nel campo penale del Diritto: anzi, è lo stesso soggetto ad invitare i controllori a chiamare le Forze dell’Ordine per procedere con l’identificazione. Il nostro personale, conscio del costante transito di pattuglie dal centro cittadino, scende insieme al passeggero alla fermata di corso Moro, dove dopo pochi istanti transita infatti un mezzo delle Forze dell’Ordine che però, nonostante i chiari segnali di richiamo di un verificatore, non può fermarsi. A quel punto il soggetto si dirige, invitando nuovamente il nostro personale a seguirlo, verso una banca, dove si pensava che avrebbe prelevato l’importo necessario a saldare subito la sanzione per chiudere una vicenda ormai diventata surreale. Tuttavia, uscito dalla banca, lo stesso soggetto riprende a camminare fino a via San Michele Arcangelo, nei pressi dell’edificio dell’Agenzia delle Entrate, dove sale su un’auto e si allontana definitivamente. Nessuna aggressione né verbale né fisica, nessun atto forzoso di alcun genere da parte del nostro personale che comunque, dovendo compiere fino in fondo il proprio dovere, aveva già deciso di rivolgersi allo studio legale di nostra fiducia per poter procedere con gli adempimenti del caso: come si diceva poc’anzi, infatti, il rifiuto di esibire un documento e di fornire le proprie generalità comporta lo sconfinamento nel settore penale del diritto, mentre la “semplice” fattispecie di un titolo di viaggio non regolare resta nell’ambito amministrativo. Vista la particolare volontà del soggetto di dare pubblico risalto alla vicenda, lo stesso verrà ora chiamato a rispondere anche del reato di diffamazione: su questa linea, l’azienda appoggia totalmente i due verificatori coinvolti nell’episodio».

Redazione VareseNews
redazione@varesenews.it

Noi della redazione di VareseNews crediamo che una buona informazione contribuisca a migliorare la vita di tutti. Ogni giorno lavoriamo cercando di stimolare curiosità e spirito critico.

Pubblicato il 22 Febbraio 2019
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Segnala Errore

Vuoi leggere VareseNews senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.