“Cerchiamo risposte vere ai bisogni quotidiani”
Un movimento spontaneo è nato a Gavirate. Si tratta di giovani, studenti universitari, che vogliono mettersi in gioco
Sono giovani, impegnati, si ritrovano quando possono. In una casa, in un bar di Milano, tra una lezione all’università o appena scelsi dal treno.
Vivono con disagio i tanti problemi della nostra società pensando all’inadeguatezza delle istituzioni « che inventano falsi problemi pur di non parlare del riscaldamento globale, della disoccupazione giovanile o della povertà delle classi disagiate non lo si percepisce solo a livello globale. Respirando l’aria locale, camminando tra le vie dei nostri paesi riscontriamo sempre più una totale mancanza di risposte ai reali problemi, percepiamo quello che, in modo populistico, potrebbe essere chiamato il “palazzo dorato” o “la torre d’avorio” di coloro che non riescono più ad entrare in contatto con i reali problemi dei cittadini. Più volte ci è stato detto “allora fate voi”, “allora organizzatevi”».
Quindi hanno deciso di metterci la faccia: « I movimenti politici non rispecchiano fino in fondo l’esigenza di attenzione al sociale che noi vorremmo – spiega Ludovico Papalia, uno dei promotori di questo movimento – Noi ci vogliamo interrogare sui bisogni e sulle risposte che andrebbero date. Noi siamo di gavirate ma siamo aperti ad accogliere chiunque voglia condividere questo percorso».
Ancora non hanno ben evidente il percorso che li coinvolgerà: « Non abbiamo ambizioni politiche e l’imminente scadenza elettorale non è il nostro obiettivo – commenta Papalia – Nel caso, però, qualcuno si presentasse con proposte e un programma condivisibile, l’idea di metterci in gioco non la escludiamo a priori. Al momento stiamo ancora interrogandoci sulle priorità, i settori dove agire. Abbiamo componenti volontari della Protezione civile altri che si occupano dell’oratorio. Vagliamo capire le problematiche che vediamo emergere nel nostro quotidiano».
Quanto al nome di questo movimento è ancora prematuro: « La nostra esperienza vorrebbe essere simile a quella dei “Giovani di Besozzo” con cui siamo in collegamento anche se siamo distinti. Potremmo condividere l’idea di “Giovani di Gavirate” ma nulla è ancora deciso».
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