L’associazione Asimof a “I soliti ignoti”, i modelli astronomici di Comerio alla conquista dello spazio

Ha attirato molta attenzione l’intervista all’associazione divulgativa del Varesotto andata in onda in occasione della partecipazione alla trasmissione Rai. Ecco di cosa si occupa

asimof

La televisione, si sa, è uno dei media più seguiti e ha attirato molta attenzione l’intervista all’associazione divulgativa del Varesotto ASIMOF (Associazione Italiana Modelli Fedeli) andata in onda in occasione della partecipazione alla trasmissione Rai I soliti ignoti martedì sera.

Così abbiamo chiesto a Dario Kubler, presidente dell’associazione, di presentare ed esporre alcuni dei modelli realizzati per divulgare l’astronomia e i progressi nell’esplorazione spaziale.

Come nasce ASIMOF?

La sede si trova a Comerio nel laboratorio dell’ebanista Antonio Paganoni che ha fondato l’associazione assieme a membri provenienti dalla zona, anche se oggi contiamo più di cinquanta soci da tutt’Italia e in Svizzera. Da Taino abbiamo il vicepresidente Eligio Sacchi e l’ingegnere Riccardo Tresca, da Carnago Adriano Botelli e Roberto Bellucco da Gallarate. Esattamente cinquant’anni fa ci fu lo storico allunaggio, noi eravamo ragazzi e questa nostra passione l’abbiamo portata avanti fino a oggi.

Ci parli della scelta del nome dell’associazione, ASIMOF. Di quali modelli vi siete occupati?

ASIMOF sta per Associazione Italiana Modelli Fedeli. Modelli fedeli perché costruiamo in scala reale o in scala ridotta i modelli delle varie missioni spaziali. Tra i nostri lavori abbiamo la riproduzione del primo oggetto a volare nello spazio, ovvero lo Sputnik (in scala 1:1) con cui inizia la guerra per la conquista dello spazio tra Unione Sovietica e Stati Uniti. Ci siamo anche dedicati ai modelli dei razzi delle missioni Soyuz e Apollo (razzi Saturno, in scala 1:10); al momento qui in laboratorio stiamo lavorando al pannello a bordo della capsula Apollo. Gli oggetti che noi costruiamo sono sempre fedeli, talmente fedeli che nel caso dell’interfaccia dell’Apollo Guidance Computer (il computer a bordo dell’Apollo) il software utilizzato è l’originale. Abbiamo ricostruito istruzione per istruzione i programmi sviluppati dal MIT (Massachusetts Institute of Technology) di Boston che ha sviluppato per la prima volta un computer digitale con un sistema di guida.

Quali sono i vostri impegni futuri?

Quest’anno ricorre il cinquantesimo anniversario dello sbarco dell’uomo sulla Luna. Per questo motivo parteciperemo a numerose attività, a partire proprio da Comerio. Questa primavera infatti, grazie al sindaco di Comerio, saremo presenti assieme al gruppo astronomico tradatese ad Astrolandia, che si terrà a fine a fine aprile. A maggio abbiamo in programma una serata osservativaai Giardini Estensi di Varese in collaborazione col comune e anche con l’Osservatorio Astronomico Schiapparelli, i nostri amici del Campo dei Fiori. A luglio saremo ad Aosta per il Mese della Luna nel sito megalitico nel centro della città, un sito bellissimo da non perdere, dove porteremo la ricostruzione dell’Apollo 11 e uno dei nostri razzi, Saturno V.

Da ottobre il grande evento finale dell’anno sarà il museo La Luna. E poi?. La mostra interattiva si terrà per quattro mesi (fino a gennaio 2020) alla Fabbrica del Vapore di Milano, dove, insieme ad Eclipse, avremo a disposizione un’ampia sala. Per l’inaugurazione avremo ospite l’astronauta Alfred Worden che ha viaggiato attorno alla luna per la missione Apollo 15.

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Pubblicato il 11 Marzo 2019
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