Risate e applausi per Debora Villa e la sua terapia di gruppo

Teatro di Varese gremito per l'attrice che ha portato in città il monologo "Gli uomini vengono da Marte, le donne da Venere"

Debora Villa

Teatro gremito e lunghi applausi per Debora Villa e il suo spettacolo “Gli uomini vengono da Marte, le donne da Venere” adattamento teatrale del testo dello psicologo John Gray. Il monologo è andato in scena al teatro di Varese per la Festa della Donna, venerdì 8 marzo. L’attrice ha indagato le diseguaglianze tra Uomini e Donne, Marte e Venere, appunto, in una sorta di terapia di gruppo che ha coinvolto il pubblico, quasi totalmente al femminile.

Il testo di Gray è un pre-testo per confrontare e irridere la visione delle medesime azioni quotidiane dal punto di vista maschile e femminile. Chi pensa che il risultato sia una elevazione della donna a discapito dell’uomo insensibile e superficiale, deve ricredersi. Debora Villa, eccezionale nella sua veste di guru della conoscenza, usa la comicità nel descrivere la visione del mondo e dell’altro sesso dei Marziani, ma per ridere delle ansie e delle incongruenze delle Veneri, spesso iper-critiche e complicate, elargendo loro spassionati consigli.

Perfetta nei tempi comici, con una mimica esilarante, l’attrice ha appassionato le spettatrici che spesso anticipavano le battute per la profonda verità espressa. Risate a crepapelle, lunghi applausi. E gli uomini presenti, pochi, in una serata quasi totalmente al femminile, approvano entusiasti il sottotesto del monologo: gli uomini e le donne vengono da due pianeti diversi. Il finale della serata è un appello. Debora Villa si fa seria e sul palco appaiono un paio di scarpe rosse. Il pubblico non aspetta oltre, riconosce immediatamente la motivazione e scatta un lungo sentito applauso.

E allora, tirando le somme di questa bellissima e rigenerante terapia, Debora conclude indicando la soluzione per una convivenza felice e proficua tra i sue sessi: l’amore. È giusto conoscere, e ridere, delle differenze tra Marziani e Venusiane, ma al fine di rafforzare i rapporti, rispettare le diversità e vivere l’amore.

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Pubblicato il 09 Marzo 2019
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