Di seta e di oro, una mostra nella storia e nella fede

Nati dall'evoluzione delle vesti romane, i paramenti religiosi raccontano l'evoluzione del gusto e delle tecniche dell'artigianato italiano ed europeo nell'arco di secoli. Anche ad Arsago, a Somma e a Gallarate

Generico 2018

Di seta e d’Oro è la mostra che chiude i festeggiamenti, durati oltre un anno, del Millesimo anniversario della morte dell’arcivescovo Arnolfo II de Arsago, che hanno permesso di riscoprire la storia di questo illustre personaggio oltre ad aver rappresentato l’occasione per far ripartire studi e ricerche sulle emergenze monumentali, storiche e artistiche del territorio e di valorizzarne il patrimonio culturale.

In questa prospettiva il Comune di Arsago Seprio, la Parrocchia e la Biblioteca comunale hanno deciso di promuovere una mostra sui paramenti liturgici conservati nelle sacrestie delle chiese di Arsago, Gallarate e Somma Lombardo: un’opportunità unica per i visitatori di ammirare questi tesori inaspettati e per gli studiosi di indagare nuovi filoni di ricerca.

L’esposizione si concentra su due tematiche principali: da un lato l’evoluzione dall’abbigliamento romano alle vesti sacre; dall’altro lo sviluppo della produzione tessile.
In Italia, fin dal Trecento, la tessitura fu uno dei settori artistici di maggior sviluppo, raggiungendo nel Rinascimento vertici che la posero in evidenza sui principali mercati europei. La raffinatezza dei disegni, la complessità di esecuzione e la ricchezza delle sete italiane resero famosi presso le corti europee velluti, damaschi rasi e taffetas provenienti dai telai della Penisola che comparvero, oltre che nei dipinti del Bronzino o di Lorenzo Lotto, solo per citare due esempi, anche nelle pale dei pittori fiamminghi. Nemmeno la crescita della tessitura lionese a partire dal Seicento ebbe il potere di spegnere l’attività dei telai italiani.

Proprio nel Settecento si concentra il maggior numero dei pezzi esposti, permettendo di ripercorrere l’evoluzione dello stile decorativo di un intero secolo e della moda. Proprio di moda dobbiamo parlare, poiché i tessuti con i quali sono stati realizzati questi splendidi indumenti provengono spesso dall’abbigliamento civile. Erano secoli in cui il costo dei tessuti rappresentava l’elemento più rilevante nel prezzo finale di un abito e di conseguenza il riutilizzo di materiali preziosi era una costante: il vestito dismesso poteva venir lasciato alla Chiesa per testamento, o per sciogliere un voto, o come semplice elargizione.

Ecco dunque che lucenti damaschi, bizarre carichi di filo d’oro e d’argento, lampassi e broccati tornano alla luce e possono essere ammirati ancora una volta.

 

Dal 30 marzo al 14 aprile 2019
Centro Culturale Concordia, Arsago Seprio (VA)
Inaugurazione: sabato 30 marzo ore 16.00
Orari di apertura: mercoledì 10.00 – 12.00 e 15.00 – 17.00; sabato e domenica 10.00 – 12.00 e 15.00 – 19.00
Visite guidate gratuite: mercoledì ore 20.30 (fino ad esaurimento posti) oppure su appuntamento.
Catalogo a cura di Martino Rosso, prefazione di Natalia Aspesi, interventi di mons. Claudio Magnoli, Margherita Rosina e Martino Rosso
Per info: tel. 0331 299927  e-mail: segreteria@comune.arsagoseprio.va.it

 

 

Comitato per i festeggiamenti del Millenario della morte di Arnolfo II: Parrocchia Prepositurale di San Vittore, Comune di Arsago Seprio, Civico Museo Archeologico, Biblioteca Comunale Carla Rossi in Porro, Pro Loco, Corpo Musicale.
Con il Patrocinio di: Regione Lombardia /Provincia di Varese / Arcidiocesi di Milano.
In collaborazione con: Sistema Bibliotecario Consortile A. Panizzi / ANCoS Confartigianato Persone

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Pubblicato il 24 Marzo 2019
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