Siccità e bombe d’acqua: la Coldiretti si schiera in difesa del pianeta
A Milano la delegazione prealpina di Giovani Impresa guidata da Enrico Montonati: “Siccità nemico numero uno, inizio d’anno difficile nel Varesotto"
«Lunghi fasi di siccità alternate a bombe d’acqua. E, nell’inverno che si avvia a conclusione in questi giorni, un bilancio pesante di clima secco e ventoso che ha favorito il propagarsi di gravi incendi, che hanno devastato ampie porzioni di bosco nel Varesotto. Un inverno quasi senza neve e pioggia, se – com’è vero – in tutta la Lombardia solo per tre giorni nel periodo sono cadute precipitazioni degne di nota (il 55% in meno rispetto allo scorso anno)». È quanto emerge da un’elaborazione di Coldiretti Varese su dati Arpa, in occasione della partecipazione in piazza della Scala a Milano di una delegazione di Giovani Impresa Coldiretti Varese al Global Strike for Future, per contrastare i cambiamenti climatici, che nasce dalle proteste della giovane attivista svedese Greta Thunberg.
La rappresentanza prealpina, che poi ha raggiunto piazza Duomo, era capitanata da Enrico Montonati, delegato provinciale di Coldiretti Giovani Impresa: «In particolare, le giornate di pioggia su tutta la regione, registrate dalle centraline più significative, si sono concentrate nei primi dieci giorni di febbraio, mentre la neve a Varese si è vista, anche se copiosa, per una sola giornata. Questa situazione da una parte ha favorito il divampare di incendi che, nel solo mese di gennaio – spiega la Coldiretti su dati regionali –, hanno devastato oltre mille ettari di territorio concentrati in particolare nel Varesotto e Comasco, mentre dall’altra ha ridotto al minimo le riserve idriche nei grandi laghi con percentuali di riempimento che vanno dal 10% di quello di Como al 16% di quello d’Iseo, fino al 31% del nostro Lago Maggiore. L’andamento anomalo di quest’anno conferma purtroppo i cambiamenti climatici in atto che si manifestano – continua la Coldiretti provinciale – con la più elevata frequenza di eventi estremi con sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo che mettono a rischio boschi e campagne».
«L’agricoltura è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici – afferma Montonati unitamente a Carlo Maria Recchia, leader dei giovani della Coldiretti Lombardia – Basti pensare che nella nostra regione gli indennizzi riconosciuti agli agricoltori dai consorzi di difesa per i danni provocati dalle bizze del tempo nel 2018 ammontano già a più di 30 milioni di euro. A questi vanno poi aggiunti i danni non denunciati e quelli non risarcibili, che fanno alzare ulteriormente il bilancio complessivo” conclude Montonati. “Con interventi sempre più mirati all’ottimizzazione delle risorse idriche e al risparmio dell’acqua, l’agricoltura è portavoce di un’attenzione al clima anche nella pratica, ricordando che la biodiversità vive grazie ad un equilibrio tra clima, natura e forza lavoro agricolo».
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